Page 1252 - Shakespeare - Vol. 2
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ERO
No. Io piuttosto vado da Benedetto
e gli consiglio di tenere testa
a questa sua passione. Anzi, davvero,
escogito una qualche onesta maldicenza
con cui macchiare un poco mia cugina.
Nemmeno se l’immagina, una, fino a che punto
una brutta parola t’avvelena
tutta una simpatia.
ORSOLA
Oh, non faccia quel torto a sua cugina!
Non può essere tanto sfornita di buonsenso −
visto che tutti dicon meraviglie
del suo spirito sveglio ed eccellente −
da rifiutare un gentiluomo raro
come il signor Benedetto.
ERO
Il quale
è in tutta Italia il solo uomo vero,
dopo il mio caro Claudio si capisce.
ORSOLA
Signora, non s’arrabbi con me, prego,
se dico pane pane che il signor Benedetto,
per bellezza, maniera, chiacchiera e valore,
passa per voce unanime come il primo di tutti.
ERO
Certo ha una rinomanza eccellentissima.
ORSOLA
Ed è la sua virtù che gliel’ha guadagnata.
Ma voi, signora mia, quando avrete marito?
ERO