Page 103 - Shakespeare - Vol. 2
P. 103

Ho paura, ma comunque ci proverò.
               Se riesco ad arrivar giù senza rompermi le ossa
               troverò mille modi per fuggire di qui:
               è meglio morire cercando d’andarsene

               che morire restando qui.
                                      [Salta e rimane a terra per un momento come in trance.]
               Oh, povero me! queste pietre hanno lo spirito di mio zio:
               cielo, prendi la mia anima,

               e tu, Inghilterra, conserva le mie ossa!
                                                                                                       [Muore.]


                                       Entrano Pembroke, Salisbury e Bigot.



              SALISBURY
               Signori, lo incontrerò a Saint Edmundsbury:
               è la nostra salvezza, e dobbiamo accogliere

               questa offerta gentile d’un tempo pericoloso.



              PEMBROKE
               Chi ha portato quella lettera del cardinale?



              SALISBURY
               Il conte Melun, un nobile francese,
               che in una conversazione privata con me,
               sul favore del Delfino, mi ha detto molto più

               di quanto non sia scritto in queste righe.



              BIGOT
               Incontriamoci con lui domattina, allora.



              SALISBURY
               Vuoi dire che partiremo domattina, perché, signori,
               ci vorranno due lunghe giornate di viaggio
               prima d’incontrarci con lui.


                                                     Entra il Bastardo.




              BASTARDO
   98   99   100   101   102   103   104   105   106   107   108