Page 106 - Shakespeare - Vol. 2
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secondo i piani e le intenzioni di un re ai cui comandi
               ordino all’anima mia di non prestare più obbedienza.
               Ecco, inginocchiato davanti alle rovine di questa dolce vita,
               alito, su questa perfezione senza più respiro,

               l’incenso d’un voto, d’un voto sacro:
               non assaggerò mai più i piaceri del mondo,
               non mi farò mai più contagiare dalla gioia
               o m’abbandonerò alla quiete e all’ozio

               sin che non avrò reso gloria a questa mano
               concedendole il sacro servizio della vendetta.



              PEMBROKE, BIGOT
               Gli animi nostri fan proprie le tue parole.


                                                       Entra Hubert.



              HUBERT
               Signori, sono accaldato per la corsa che ho fatto cercandovi:

               Arthur è vivo; il re vi manda a cercare.


              SALISBURY

               Ah, è uno sfrontato,
               non arrossisce neppure davanti alla morte.
               Vattene, odioso assassino, via di qui!



              HUBERT
               Non sono un assassino.



              SALISBURY
                               Devo portar via il lavoro alla giustizia?

                                                                                        [Sguaina la spada.]



              BASTARDO
               La vostra spada è lucente, signore, rinfoderatela.



              SALISBURY
               L’inguainerò solo nella pelle d’un assassino.
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