Page 80 - Shakespeare - Vol. 1
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Salisbury e Talbot entrano sui torrioni, con [Sir William Glansdale, Sir
Thomas Gargrave e con] altri.
SALISBURY
Talbot, mia vita, mia letizia, sei tornato!
Come ti hanno trattato, da prigioniero?
In che modo sei stato rilasciato?
Ti prego, parlamene qui, in cima a questa torre.
T ALBOT
Il Conte di Bedford aveva un prigioniero,
di nome Signor Ponton de Santrailles,
un valoroso. Sono stato scambiato con lui,
e riscattato; ma prima volevano barattarmi,
per disprezzo, con un soldato di più basso grado.
Con sdegno rifiutai: volevo la morte
piuttosto che accettare una stima da pezzente.
Per farla breve, il riscatto fu di mio gradimento.
Però, quel traditore di Fastolf mi ferisce al cuore.
Coi pugni nudi mi farei giustizia su di lui,
se solo l’avessi in mio potere.
SALISBURY
Tuttavia non mi racconti come t’hanno trattato.
T ALBOT
Con scherni, insulti, contumelie,
mi hanno esibito all’aperto, in un mercato,
per fare di me pubblico spettacolo alla gente.
“Eccolo qui”, dicevano, “il terrore dei Francesi,
lo spaventapasseri che spaventa i nostri bimbi.” 43
Allora sfuggii alla consegna degli ufficiali
e con le unghie sterrai pietre dal suolo,
per scagliarle contro i testimoni dell’obbrobrio.
Alcuni il mio aspetto sinistro mise in fuga,
nessuno osò farsi vicino per timore d’una morte improvvisa.
Neppure tra pareti di ferro mi ritenevano al sicuro:
tanta paura s’era diffusa tra di loro,
che mi credevano capace di spezzare sbarre d’acciaio,
e di infrangere pilastri di diamante.