Page 471 - Shakespeare - Vol. 1
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EDOARDO

 Sì, nobile padre, se basterà la nostra parola.

RICCARDO

 E se non basterà, parleranno le nostre armi. 180

CLIFFORD

 Ma che covata di traditori abbiamo qui?

Y ORK

 Guardati in uno specchio e chiama così la tua immagine:
 sono io il tuo re, e tu un traditore falso di cuore.
 Chiamate qui al palo i miei due orsi intrepidi,
 che soltanto scuotendo le loro catene,
 possano intimorire questi cagnacci in agguato;
 ordinate a Salisbury e a Warwick di venire da me.

 Entrano i Conti di Warwick e di Salisbury [con un tamburino e soldati].

CLIFFORD

 Sono questi i tuoi orsi? Li tormenteremo a morte
 e ammanetteremo nelle loro catene il domatore,
 se avrai l’ardire di portarli nell’arena.

RICCARDO

 Ho visto spesso un cagnaccio rabido e arrogante
 slanciarsi a mordere, perché era trattenuto,
 ma poi, colpito dalla zampa feroce dell’orso,
 mettersi la coda tra le zampe e guaire:
 vi verrà elargito un simile servizio,
 se vi opporrete, per combattere Lord Warwick.

CLIFFORD IL GIOVANE

 Vattene, ammasso di rabbia, turpe bubbone malformato,
 storpio nelle maniere come nelle tue fattezze.

Y ORK

 Ci pensiamo noi a scaldarvi per bene.

CLIFFORD
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