Page 466 - Shakespeare - Vol. 1
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senza il suo permesso, e osi portarla così vicino a corte.

     Y ORK

[in disparte]
     Riesco a parlare a malapena, tanta è la mia collera.
     Ah, potrei spaccare le rocce e combattere con le selci,
     tanto mi adirano queste ignobili parole;
     adesso, come Ajace Telamonio, 173 potrei
     scaricare la mia rabbia su pecore e buoi.
     Sono di nascita assai più elevata del re,
     più somigliante a un re, più regale nei pensieri.
     Ma ancora per un po’ devo fare buon viso
     finché Enrico non sia indebolito, e io rafforzato. -
     Buckingham, ti prego di perdonarmi
     se finora non ti ho dato una risposta:
     la mia mente era presa da una profonda malinconia.
     Il motivo per cui ho portato fin qui questo esercito
     è di allontanare dal re il superbo Somerset,
     sedizioso nei confronti di sua grazia e dello stato.

     BUCKINGHAM

     Troppa arroganza da parte tua;
     ma se le tue armi non hanno altro fine,
     il re ha accondisceso alla richiesta;
     il Duca di Somerset è nella Torre.

     Y ORK

     Sul tuo onore, come prigioniero?

     BUCKINGHAM

     Sul mio onore, come prigioniero.

     Y ORK

     Allora, Buckingham, io congedo le mie forze. -
     Soldati, vi ringrazio: rompete le righe;
     appuntamento a domani, nel campo di San Giorgio, 174
     avrete la paga ed esaudita ogni altra richiesta.

                                                                               [Esce la truppa.]
     E che il sovrano, il virtuoso Enrico, convochi
     il mio figlio maggiore, anzi, tutti i miei figli,
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