Page 463 - Shakespeare - Vol. 1
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IDEN

     Brutto maleducato, chiunque tu sia,
     io non ti conosco; perché, allora, dovrei tradirti?
     Non ti basta irrompere nel mio giardino
     e, come un ladro, derubare il mio terreno,
     arrampicandoti sul mio muro, malgrado la presenza
     del proprietario? E mi provochi con parole villane?

     CADE

Provocarti? Sì, sul miglior sangue che sia mai stato versato, e anche sulla
tua barba. Guardami bene: non tocco cibo da cinque giorni, e tuttavia
prova ad avvicinarti, tu con i tuoi cinque uomini, e se non vi faccio tutti
quanti secchi come il baccalà, prego Iddio di non poter più mangiare
neppure un filo d’erba.

     IDEN

     Non sarà mai detto, finché esista l’Inghilterra,
     che Alexander Iden, possidente del Kent,
     si sia preso la briga di duellare con un poveraccio affamato.
     Ficcami addosso i tuoi occhi sbarrati,
     vedi se riesci a farmi distogliere lo sguardo.
     Opponi braccio a braccio, il tuo è ben più debole;
     la tua mano è solo un dito, vicina al mio pugno,
     la tua gamba solo uno stecco in confronto a questo randello; 170
     un mio piede lotterà con tutte le forze che hai,
     e se io sollevo in aria il mio braccio,
     la tua tomba è già scavata nella terra.

                   [I suoi uomini gli porgono la spada e rimangono in disparte.]
     In quanto a questo battibecco di parole grosse,
     che questa mia spada riferisca ciò che trascura il linguaggio.

     CADE

Sul mio valore, il campione più forbito che abbia mai ascoltato! Acciaio, se
la tua lama non inchioderà e non farà a fettine questo zotico corpulento,
prima di riposare nel fodero, supplico Iddio in ginocchio che ti trasformi in
chiodi da scarpe.

                                                     Combattono [e Cade viene colpito].
Oh, sono ucciso! La fame e niente altro mi ha ucciso: che diecimila diavoli
mi aggrediscano - datemi solo i dieci pasti che ho perduto e io li
sconfiggerò tutti. Diventa arido, giardino, e, da ora in poi, sii il sepolcro di
tutti coloro che risiedono in questa casa, perché l’anima invitta di Cade è
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