Page 444 - Shakespeare - Vol. 1
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MICHAEL
Come no.
CADE
Per essergli pari, mi autoproclamerò subito cavaliere. [Si inginocchia.]
Alzati, Sir John Mortimer. [Si rialza.] Adesso dategli addosso.
Entrano Sir Humphrey Stafford, e suo fratello con un tamburino, [un
araldo] e alcuni soldati.
ST AFFORD
Bifolchi rivoltosi, immondizia e feccia del Kent,
predestinati alla forca, deponete le armi;
a casa nei vostri tuguri, abbandonate questo stalliere;
il re è misericordioso se fate marcia indietro.
FRAT ELLO
Ma adirato, furibondo, pronto a spargere il sangue,
se andate avanti; perciò arrendetevi, o morirete.
CADE
Non mi curo di questi servi con la giacca di seta: 138
è a voi che parlo, brava gente,
su cui spero di regnare nel tempo a venire -
poiché sono l’erede legittimo al trono.
ST AFFORD
Mascalzone, tuo padre metteva l’intonaco,
e tu, non sei uno che taglia le pezze? 139
CADE
Anche Adamo era un giardiniere. 140
FRAT ELLO
E allora?
CADE
Perdio, senti qui: Edmund, Conte di March, sposò la figlia del Duca di
Clarence, no?