Page 424 - Shakespeare - Vol. 1
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che per causa sua temono la morte di vostra altezza;
e che uno schietto impulso di amore e di lealtà, privo
di ogni pervicace intenzione sovversiva,
del pensiero di voler contraddire il piacer vostro,
li rende così decisi a chiedere il suo esilio.
Dicono, a tutela della vostra regalissima persona,
che se vostra altezza avesse il desiderio di dormire,
e comandasse che nessuno disturbi il suo riposo,
a pena di incorrere nel vostro dispiacere o nella morte,
malgrado un ordine perentorio,
se si scorgesse un serpente dalla lingua biforcuta,
che astutamente striscia verso vostra maestà,
sarebbe soltanto necessità il risvegliarvi,
per timore che, a lasciarvi in quel sopore dannoso,
il verme mortifero rendesse eterno il sonno.
E perciò gridano che, anche se voi lo impedite,
essi vi difenderanno, lo vogliate o meno,
contro spregevoli serpenti come il menzognero Suffolk,
la cui puntura, avvelenata e fatale,
essi dicono abbia privato vergognosamente della vita
il vostro caro zio, venti volte più degno di lui.
[I POPOLANI]
Dal di dentro
La risposta del re, mio signore di Salisbury.
SUFFOLK
Ben s’addice a gente plebea, becera e rozza,
di mandare al suo sovrano un simile messaggio;
ma voi, mio signore, foste lieto di essere impiegato
per far vedere la vostra bravura di oratore.
Però, tutto l’onore che Salisbury s’è guadagnato
è stato quello di far da signor ambasciatore
inviato al re da un’accozzaglia di stagnini. 96
[I POPOLANI]
Dal di dentro
La risposta del re, altrimenti facciamo tutti irruzione.
RE ENRICO