Page 356 - Shakespeare - Vol. 1
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Miei bravi Lord, addio; e ditelo, quando me ne sarò andato, Esce.
che la perdita imminente della Francia avevo profetizzato. 9 Esce.
WINCHEST ER
E così il nostro Protettore se ne va pieno d’ira.
Vi è noto che egli mi è ostile; di più,
egli è ostile a ognuno di voi, né, temo,
è un grande amico del re. Considerate,
nobili signori, che egli è il più vicino di sangue
ed erede presunto della corona d’Inghilterra:
se Enrico avesse ottenuto con il matrimonio un impero
e tutti i prosperi regni dell’occidente, 10
avrebbe avuto comunque ragione di dispiacersi.
State attenti, signori; non lasciatevi incantare
dalle sue parole suadenti; siate saggi, circospetti.
Eh sì, anche se il popolo ha un debole per lui,
e lo chiama, “Humphrey, il buon Duca Gloucester”,
e batte le mani, ed esclama a voce alta,
“Gesù mantenga la vostra eccellenza reale!”,
oppure, “Dio conservi il buon Duca Humphrey!” -
temo, signori, che, con tutta quest’apparente adulazione,
egli risulterà un Protettore pericoloso.
BUCKINGHAM
E perché dovrebbe proteggere il nostro sovrano,
il quale ha l’età per governare da solo?
Cugino Somerset, unisciti a me,
e tutti insieme, con il Duca di Suffolk, in breve
sbalzeremo 11 il Duca Humphrey dal suo seggio.
WINCHEST ER
Questa faccenda così rilevante non consente indugi.
Andrò subito dal Duca di Suffolk.
SOMERSET
Cugino Buckingham, sebbene la superbia di Humphrey
e l’importanza della sua carica ci diano fastidio,
tuttavia vigiliamo sull’altezzoso cardinale.