Page 323 - Shakespeare - Vol. 1
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Struttura drammatica e «imagery»

Dal momento che l’edizione qui utilizzata segue il testo dell’in-folio del
1623, si parlerà d’ora in poi dell’Enrico VI, parte seconda, come del dramma
intermedio della trilogia dedicata al lungo e sfortunato regno dell’ultimo
sovrano della dinastia Lancaster. Il dramma si apre con la scena fastosa
del matrimonio del giovane re con Margherita d’Angiò, celebrato
storicamente nel 1445 (I, i) e si chiude, dieci anni dopo, con la rotta delle
forze regali di fronte agli Yorkisti nella prima battaglia di Saint Albans (V,
ii). L’organizzazione del materiale, lungo quest’arco cronologico
liberamente ricostruito dal drammaturgo, presenta una considerevole
compattezza.
Il titolo dell’in-quarto del 1594 (La prima parte della contesa tra le due
famose casate di York e di Lancaster, con la morte del buon duca
Humphrey) sottolinea come, più che delle sorti del sovrano, ci si occupi
delle vicende della monarchia Lancaster, essendo Humphrey duca di
Gloucester il fratello del defunto re Enrico V e il principale sostegno del
mite e sprovveduto nipote, tanto abbacinato, nella scena d’apertura, dalla
bellezza della sposa, quanto disattento di fronte alle implicazioni politiche
della sua scelta nuziale. Già la prima parte dell’Enrico VI, del resto, aveva
insistito su questo motivo. L’opera di mezzo della trilogia sembra spezzarsi
al suo interno in due tronconi drammatici, tanto è vero che essa è stata
smembrata in recenti adattamenti teatrali e televisivi: dall’atto I all’atto III
lo spettatore assiste alla progressiva emarginazione di Gloucester, alla sua
caduta in disgrazia, favorita dalle macchinazioni della moglie Eleanor,
infine al suo assassinio, a cui fa seguito la morte atroce del suo vecchio
antagonista, il Cardinale Winchester. I contraccolpi provocati dalla
scomparsa di Gloucester riverberano sugli ultimi due atti dell’opera,
facendo deflagrare le prime avvisaglie dell’ira popolare contro i Lord,
costringendo Enrico, malgrado la resistenza di Margherita, ad esiliare
Suffolk, che va incontro a una morte ingloriosa all’inizio del IV atto,
favorendo la marcia verso il potere di Riccardo di York. Dopo la digressione
solo apparente del sub-plot del IV atto - quasi tutto occupato dalla
meteorica ascesa e dalla rovina del capopolo Jack Cade (dietro a lui ci sono
l’ombra di York, la rabbia della gente comune, il trionfo dell’anarchia e il
sovvertimento dei valori della cultura e della tradizione) - il V atto porta
all’esplosione della guerra civile: Lancaster contro York, con tutto il seguito
delle altre famiglie nobiliari spaccate tra di loro in modo irreparabile.
Il V atto è caratterizzato anche dalla discesa in campo d’una generazione
più giovane, quella di Clifford, sostenitore di Enrico, e quella dei figli di
Riccardo di York, tra i quali fa la sua comparsa un cucciolo mostruoso,
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