Page 320 - Shakespeare - Vol. 1
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s’è già detto, vengono stampate rispettivamente nel 1594 e 1595, per poi
apparire nell’in-folio del 1623 con il titolo di Enrico VI, parte seconda, e di
Enri co VI, parte terza. Anche se Hattaway non se la sente di dar
completamente torto a Wells e a Taylor, egli si scosta dalla loro
interpretazione, basandosi sulla versione dell’in-folio, che considera più
autorevole e completa - salvo che per le didascalie - rispetto agli in-
quarto del 1594 e 1595, i quali «derivano effettivamente da
rappresentazioni teatrali, ma attraverso un processo di ricostruzione a
memoria (memorial reconstruction)».
Tocchiamo qui un altro punto controverso dell’attuale dibattito critico,
perché esso riguarda direttamente la seconda e la terza parte dell’Enrico
VI, indipendentemente dal loro rapporto con la prima parte della trilogia. La
teoria che molte delle opere di Shakespeare esistano in “cattivi” in-quarto,
perché sarebbero state dettate da attori che avevano a disposizione la loro
memoria o un copione incompleto da cui attingere, era stata infatti
sostenuta anche da Peter Alexander nel 1929 in Shakespeare’s Henry VI
and Richard III, secondo cui la Contention e la True Tragedy (ovvero la
seconda e la terza parte dell’En r i c o VI) sarebbero state scritte e
rappresentate prima del 1594/95, per poi essere pubblicate sulla base di
u n a memorial reconstruction parziale e non appartenente all’autore.
Recentemente questa impostazione è stata messa radicalmente in dubbio
da Eric Sams (The Real Shakespeare. Retrieving the Early Years, 1995).
Sams smitizza le origini di Shakespeare collocandolo nel contesto di una
«famiglia di contadini cattolici», illetterati ed emarginati, e spostando al
1582 - subito dopo il matrimonio - la data probabile del suo trasferimento
a Londra. Shakespeare sarebbe rimasto con i Queen’s Men fino al 1594,
forse addetto all’inizio a lavori umili, legati alla sua esperienza di figlio d’un
macellaio, per poi passare alla Compagnia del Lord Ciambellano. Tra il
1592 e il 1594 egli avrebbe partecipato anche all’attività dei Pembroke’s
Men, tra i quali avrebbe recitato la Contention. Secondo Sams,
Shakespeare inizia la sua carriera occupandosi di «drammi popolari»; il suo
successo, riconosciuto di malavoglia da Nashe nel Piers Pennilesse (1592),
si realizza già con la prima parte dell’Enrico VI, rappresentato al Rose
Theatre tra il marzo e il maggio 1592. La Contention e la True Tragedy
sarebbero seguite sulla scena in tempi brevi e poi, senza significativo
intervallo, sarebbero state pubblicate tra il 1594 e il 1595. La scelta dei
titoli è da attribuire allo stesso Shakespeare, mentre è del tutto superfluo
pensare a una memorial reconstruction, con l’obbligo di retrodatare -
senza alcuna prova documentaria - la stesura e la prima rappresentazione
di tutte queste opere. Per Sams è più semplice ritenere che Shakespeare
non sia stato estraneo alla pubblicazione della Contention e della True
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