Page 311 - Shakespeare - Vol. 1
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puritani, costretti a subire le prepotenze nobiliari. Alla fine del ’500 i tempi di Cromwell e del
     Commonwealth, che caratterizzeranno la parte centrale del secolo successivo, sono ancora
     lontani, ma l’azione della Regina Elisabetta aveva già cominciato a intaccare alcuni dei privilegi
     della vecchia aristocrazia.

 94 III, i, 98 inkhorn mate: «imbrattacarte», per rendere quell’inkhorn, che dà l’idea di un
     intellettuale da strapazzo, di uno ‘scribacchino’.

 95 III, i, 176 L’aside di Somerset, rovesciando il saluto augurale dei nobili al Duca di York (già
     Riccardo Plantageneto), demolisce immediatamente il tono solenne della cerimonia di
     riconciliazione, sottolineata dalla arcaicità feudale di termini come reguardon, tradotto con
     «guiderdone», e da una gestualità rituale che coinvolge il giovane re e il suo potente vassallo.

 96 III, i, 177-178 Il viaggio di Enrico VI in Francia avviene solo nel 1430, quattro anni più tardi.

 97 III, i, didascalia dopo il v. 184 Sennet, squillo di trombe o di cornette, indica la solennità
     dell’occasione e la presenza in scena delle autorità dello stato. Perciò, «marcia regale».

 98 III, i, 193-199 La profezia menzionata da Exeter sarebbe stata pronunciata da Enrico V alla
     nascita del figlio, avvenuta a Windsor.

 99 III, ii, didascalia Rouen cade in mano ai Francesi e viene riconquistata dagli Inglesi in un giorno.
     Shakespeare si serve del resoconto della presa del castello di Cornill (1441) e di altri eventi
     accaduti sul suolo francese.

100 III, ii, 13 Questo verso e il seguente sono in francese. «Qui là» è forse francese volutamente
     storpiato al posto di Qui va là?

101 III, ii, 44 Secondo l’erboristeria dell’epoca il loglio (darnel) poteva avere effetti negativi sulla vista.
     Dunque, la Pulzella può averlo usato per offuscare la vista delle sentinelle nemiche (Hattaway).

102 III, ii, 56 e 58 Cfr. I, v, 4. - E Giovanna non manca di restituire colpo su colpo anche con le
     parole. Talbot è hot, accaldato per la rabbia e per la lussuria.

103 III, ii, 64 Ben si addice alla Pulzella l’epiteto ambivalente di Ecate, che è Cinzia, vergine dea della
     Luna, e, nello stesso tempo, Proserpina, signora degli Inferi e protettrice delle streghe.

104 III, ii, 81 Nel gennaio del 1419 Rouen si era arresa a Enrico V dopo un lungo assedio.

105 III, ii, 82-83 Riccardo Cuordileone, ossia Riccardo I (1157-1199) aveva dato disposizione di
     essere sepolto a Rouen, avendo riconquistato, dal 1194 al 1199, i territori francesi tolti ai
     Plantageneti da Filippo II. Cuor-di-leone perché, mentre era prigioniero di Leopoldo d’Austria,
     aveva affrontato un leone e gli aveva strappato il cuore dal petto.

106 III, ii, 95-96 Uther Pendragon, re di una mitica Britannia nel V secolo dopo Cristo, era il padre di
     Artù, concepito con Igraine, poi sua regina, grazie all’aiuto del Mago Merlino. Nella Morte Darthur
     di Thomas Malory (1485), si racconta che, pur ammalato, dietro consiglio di Merlino, si fece
     portare su una lettiga trainata da cavalli a Saint Albans, per guidare i suoi soldati contro gli
     invasori sassoni.

107 III, ii, 122 Il riferimento è al diavolo, un “familiare” di cattiva reputazione.

108 III, ii, 133 Bedford fu sepolto nella Cattedrale di Rouen nel settembre del 1435, all’età, non
     decrepita, di 36 anni.

109 III, ii, 136-137 die e misery fanno rima. Perciò il tentativo di rendere la rima baciata con
     «morte» e «misera sorte».

110 III, ii, didascalia Anche in questa scena Shakespeare si serve in piena libertà delle cronache
     storiche. Filippo il Buono, Duca di Borgogna, passò dalla parte dei francesi solo nel 1435, quattro
     anni dopo la morte della Pulzella, e la rivalità con la casata di Orléans durò fino al 1440. È però
     trovata assai efficace che il voltafaccia del maggior alleato degli inglesi sia attribuito alla
     trascinante eloquenza nazionalistica della Pulzella.

111 III, iii, 21 sweeting è termine di affettuosità intima.

112 III, iii, 60-61 Commenta Dover Wilson nelle note alla New Shakespeare Edition: «Storicamente
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