Page 306 - Shakespeare - Vol. 1
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seguaci di Winchester. Tawny è propriamente ‘fulvo’, ‘olivastro’, ‘marrone scuro’.

35 I, iii, 30 Peeled priest: ‘pelato’ è Winchester per via della tonsura, ma anche perché, secondo
    Gloucester, affetto da sifilide.

36 I, iii, 31-32 Il gioco di parole Proditor/Protector è reso da Dallagiacoma: «Sì, usurpantissimo
    proditore/e non Protettore...».

37 I, iii, 35 Ai tempi di Shakespeare i vescovi di Winchester possedevano proprietà terriere a
    Southwark, dove sorgevano (non lontano dai teatri elisabettiani) numerose case di malaffare. La
    possibilità di conferire indulgenze a pagamento - uno degli scandali della Chiesa di Roma che
    aveva scatenato la Riforma protestante - rende Winchester doppiamente corrotto e immorale.
    Mentre scava nel passato dell’Inghilterra, Shakespeare attualizza personaggi e situazioni per
    coinvolgere gli spettatori.

38 I, iii, 36 I’ll canvas... hat: canvas ha una molteplicità di significati difficili da rendere in italiano. Fa
    riferimento anche alla caccia con il falcone, in cui la preda viene spinta a impigliarsi in una rete.
    Preferisco tentare uno spostamento di metafora sul verbo conciare, che significa ‘sottoporre a
    concia’ le pelli e altri materiali, ma anche, dal 1306, ‘guastare, danneggiare, sciupare’ (come nella
    frase idiomatica d’uso comune ‘ti concio per le feste’). Rinvio a M. Cortellazzo e P. Zolli, voce
    ‘conciare’, nel Dizionario etimologico della lingua italiana, vol. I, Bologna, 19915, p. 264. Il
    cappello del cardinale era l’insegna di uno dei bordelli di Southwark.

39 I, iii, 39-40 Secondo la tradizione, ripresa anche dal fantomatico Sir John Mandeville nei suoi
    favolosi Viaggi (ca 1360), vicino a Damasco sarebbe avvenuto l’atto fratricida di Caino.

40 I, iii, 53 goose: va inteso come un rigonfiamento prodotto dalle malattie veneree nell’inguine,
    quindi anche come ‘prostituta’. Dal significato letterale della parola (‘oca’) traggo l’italiano
    «cappone», nel senso di ‘animale castrato, uomo poco virile’. A rope sarebbe la corda del boia,
    quindi anche il nodo scorsoio che si stringe attorno al collo del condannato. I lettori cinéfili
    ricorderanno il film di Alfred Hitchcock Rope (1948), ovvero Nodo alla gola. La traduzione «nodo»
    consente una (finta) rima con «sinodo», al posto di pope/rope. A complicare le cose, rope può
    anche essere riferimento beffardo al verso del pappagallo o al membro virile ammalato di quel
    «cappone d’un Winchester».

41 I, iii, 56 Le vesti di Winchester sono «scarlatte» (vedi il v. 42), ma scarlatta è anche la donna
    dell’Apocalisse, con cui i protestanti indicavano la Chiesa di Roma. L’antipapismo è atteggiamento
    comune nei drammaturghi elisabettiani, in omaggio alla Corte e magari anche alle autorità
    puritane della città di Londra, che guardavano con severo cipiglio agli spettacoli teatrali.

42 I, iv, didascalia La scena si svolge durante l’assedio di Orléans (1428-1429). Nella realtà storica
    Salisbury venne ucciso nel 1428, prima dell’incontro tra il Delfino e la Pulzella, avvenuto nel marzo
    1429. A sua volta, Talbot fu scambiato con Santrailles solo nel 1433, ma le cronache di
    Holinshed e di Hall riferivano a Shakespeare che la liberazione dalla prigionia era stata ottenuta
    subito dopo la sua cattura nella già menzionata battaglia di Patay (1429). Lo svolgimento della
    scena rende chiara la situazione militare descritta dal drammaturgo: i francesi sono arroccati nel
    centro di Orléans, gli inglesi li stringono d’assedio con alterna fortuna, mentre l’esercito del Delfino
    e della Pulzella sta sopraggiungendo per dare man forte agli assediati. Hattaway ha studiato i
    movimenti che richiede l’intreccio, ipotizzando sul fondo del palcoscenico elisabettiano la presenza
    di complesse strutture in legno, da cui si affacciano Salisbury, Talbot e gli altri inglesi per
    guardare “dentro” Orléans, cioè sul palcoscenico, dove si trova il giovane cannoniere con la
    miccia in mano.

43 I, iv, 41-42 Vi sono testimonianze risalenti al 1579 della fama leggendaria di Talbot, considerato
    dai contemporanei di Shakespeare come l’unico eroe della prima parte dell’Enrico VI. Proprio
    l’assenza di Talbot nelle parti successive dell’ Enrico VI, secondo alcuni studiosi composte in
    precedenza, avrebbe convinto Shakespeare a riprendere in mano la materia della Guerra dei
    Cent’Anni. Per questi problemi cfr. la Prefazione dell’opera.

44 I, iv, 106 Puzel or Pucelle è gioco di parole, già segnalato nella nota 23. Dolphin e Dauphin sono,
    in italiano, sempre «Delfino», sia che si tratti del primogenito del re di Francia (come titolo del
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