Page 21 - Shakespeare - Vol. 1
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creazione della vis tragica sostituivano modelli freddi, razionali, in cui il
lògos negava quel mýthos, quel discorso sciolto dai vincoli logici, che è il
tragico stesso.
L’opera
Il canone
Diciotto plays di Shakespeare apparvero prima dei 1616 in piccole edizioni
in-quarto non autorizzate, alcune relativamente ben curate (i good
quartos), altre più o meno pessime e abusive (i bad quartos). Questi e altri
diciotto lavori furono raccolti, in versioni spesso divergenti dai quartos, nel
primo in-folio del 1623. Il terzo in-folio (1664) aggiungerà ai 36 plays il
Pericle e altri sei apocrifi. I due nobili cugini, opera di collaborazione col
Fletcher come Pericle e Enrico VIII, apparve in in-quarto nel 1632. Sir
Thomas More, un manoscritto pubblicato nel 1844, è opera di
collaborazione con vari altri drammaturghi. Tanti sono i problemi aperti
dalla tormentata trasmissione di queste opere, da aver costituito una vasta
disciplina, la critica testuale shakespeariana. I testi che oggi leggiamo,
risultato di ricostruzioni e modernizzazioni, non furono mai uditi o letti da
nessun elisabettiano. La loro cronologia è ipotetica, parte ancor oggi dalla
sistemazione del Chambers (1930) e può subire modificazioni a seguito di
nuove ricerche e ipotesi. Solo per tre plays si hanno date di
rappresentazione abbastanza precise: Enrico V e Giulio Cesare (1599) e La
dodicesima notte (1602). K. Muir e S. Schoenbaum (1971), dei quali
trascriviamo la cronologia, avvertono che il margine di errore, prima del
1595 e dopo il 1605, può raggiungere i cinque anni. Assai incerte le date
dei primi lavori, che per alcuni risalgono al 1587, e degli ultimi. Anche nei
dieci anni centrali le oscillazioni sono tali da rendere impossibile ogni
periodizzazione sicura.
Anno Rappresentazione Stampa
1590-91
1592 I Henry VI
1593
II, III Henry VI, Richard III
1594
Taming of the Shrew, Comedy (Venus and Adonis)
of Errors,
Two Gentlemen of Verona,
Titus Andronicus
Love's Labour's Lost Titus Andronicus (Rape of
Lucrece)