Page 150 - Shakespeare - Vol. 1
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il valore del giovane Talbot mi fa sorridere di te.
Quando egli mi vide indietreggiare, in ginocchio,
sopra di me brandì la spada insanguinata,
e, come un leone affamato, riversò la sua violenza
in azioni aggressive, cariche di rabbia.
Ma quando il mio iroso difensore si trovò solo,
a proteggere la mia rovina, da nessuno assalito,
la furia che emanava dagli occhi roteanti,
il cuore sconvolto dalla rabbia,
all’improvviso da me lo spinsero lontano,
nel fitto della mischia, tra i Francesi;
e in quel mare di sangue il mio ragazzo
annegò il suo spirito sublime. Là è morto
il mio Icaro, il mio virgulto, nel fiore degli anni.

       Entrano [dei soldati] e trasportano [il corpo di] John Talbot.

SERVO

 Mio amato signore, ecco dov’è portato tuo figlio!

T ALBOT

 Tu, Morte, vestita da pagliaccio,
 che te la spassi a ridere di noi,
 ora, via dalla tua insultante tirannia,
 uniti dal vincolo dell’eternità,
 i due Talbot, elevandosi nel cielo ospitale
 a tuo dispetto sfuggiranno al destino mortale. 130
 O tu le cui ferite abbelliscono
 i rozzi lineamenti della Morte,
 parla a tuo padre, prima di esalare
 l’ultimo respiro! Sfida la Morte,
 che lo voglia o no con le tue parole.
 Immaginala francese, una nemica. 131
 Povero ragazzo, sorride, quasi a dire,
 “Se la Morte fosse stata francese, oggi era morta”.
 Su, su, deponetelo tra le braccia di suo padre.
 Il mio spirito non può più a lungo sopportare
 queste ferite. Addio, soldati! Ho ottenuto
 ciò che volevo. Ora le mie vecchie braccia
 fanno da sepolcro al giovane John Talbot.

                                                      Muore.
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