Page 137 - Shakespeare - Vol. 1
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e che non andiamo d’accordo tra di noi,
 come sarà pronto il loro spirito scontento
 alla disobbedienza caparbia, alla rivolta!
 Inoltre, quale ignominia subiremo
 quando ai principi stranieri sarà noto
 che per un gioco, per una cosa senza peso,
 i Pari di Re Enrico, l’antica nobiltà, da sé
 si sono distrutti, perdendo il regno di Francia?
 Oh, pensate alle conquiste di mio padre,
 ai miei teneri anni; non facciamoci strappare
 per un nonnulla ciò che fu comprato con il sangue!
 Farò io da arbitro in questa lite fastidiosa.
 Non vedo motivo, se indosso questa rosa,

                                                                [si mette una rosa rossa]
 che per ciò si sospetti una mia predilezione
 per Somerset piuttosto che per York:
 entrambi mi sono consanguinei, entrambi io amo.
 Sarebbe come se mi rimproverassero la corona,
 perché, invero, anche il re di Scozia è coronato.
 Ma vi convincerà il vostro discernimento
 più di quanto possa io istruirvi o educarvi.
 Pertanto, poiché qui in pace siamo giunti,
 proseguiamo in pacifica armonia.
 Cugino di York, Vostra Grazia è nominata
 nostro reggente nelle province della Francia;
 e tu, mio buon signore di Somerset,
 unisci i tuoi squadroni di cavalleria
 ai suoi reparti di fanteria.
 Come sudditi sinceri, figli dei vostri progenitori,
 procedete assieme in allegria
 e scaricate la bile rabbiosa sui nemici.
 In quanto a noi, al Lord Protettore e agli altri,
 dopo una sosta torneremo a Calais;
 e da lì in Inghilterra, dove spero che, presto,
 con le vostre vittorie, mi farete dono di Carlo,
 d’Alençon, e di tutta quella marmaglia sediziosa.
[Squilli di tromba.] Escono [tutti eccetto] York, Warwick, Exeter, Vernon.

WARWICK

 Monsignore di York, di sicuro il re
 ha mostrato grandi doti da oratore.
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