Page 127 - Shakespeare - Vol. 1
P. 127
dovrebbe addolorarti più che un fiume di sangue
straniero. Torna dunque con un diluvio di lacrime
a cancellare le macchie che deturpano la tua patria.
BORGOGNA
[a parte]
O lei mi ha stregato con le sue parole,
o di colpo mi intenerisce un istinto naturale.
PULZELLA
Inoltre, tutti i Francesi, e la Francia intera
lanciano contro di te gravi accuse, dubitando
della tua nascita e del tuo legittimo lignaggio. 112
Di chi sei alleato? Di una nazione superba
che non si fida di te, se non per interesse.
Una volta che Talbot avrà occupato la Francia,
avendoti plasmato come strumento del male,
chi se non Enrico d’Inghilterra sarà padrone,
mentre tu, derelitto, verrai scacciato?
Ci sovviene - e considera solo questa prova:
non ti era nemico il Duca d’Orléans?
E non era egli prigioniero in Inghilterra?
Ma quando seppero che era tuo rivale,
lo liberarono senza esborso del riscatto,
malgrado Borgogna e tutti i suoi amici.
Dunque lo vedi, tu combatti i tuoi connazionali
e stringi alleanza con i tuoi carnefici.
Su, su, ritorna, signore errabondo!
Carlo e gli altri ti accoglieranno a braccia aperte.
BORGOGNA
[a parte]
Mi ha conquistato: le sue alte parole
hanno infranto tutte le mie difese,
come rombanti colpi di cannone,
e quasi mi hanno piegato le ginocchia. -
Perdono, patria, e dolci compatrioti!
Signori, accettate questo abbraccio cordiale.
Le mie forze, gli uomini a mia disposizione
sono vostri. Addio, Talbot. Non ti credo più.