Page 122 - Shakespeare - Vol. 1
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quant’è vero che in questa città or ora tradita
 fu sepolto il cuore del gran Coeur-de-lion, 105
 così io giuro di prendere la città o di morire.

BORGOGNA

 I miei voti fanno stretta compagnia ai tuoi.

T ALBOT

 Ma prima di attaccare, riguardo a questo principe
 che muore, il prode Duca di Bedford. - Vieni, signore,
 ti tradurremo in un posto migliore,
 più adatto alla malattia e alla fragile età.

BEDFORD

 Lord Talbot, non arrecarmi disonore.
 Qui starò seduto, davanti alle mura di Rouen,
 vi sarò compagno nella buona o nella mala sorte.

BORGOGNA

 Valente Bedford, lasciati convincere da noi -

BEDFORD

 Di non andarmene da qui; poiché lessi una volta
 che il prode Pendragon, malato, sulla sua lettiga,
 si spinse fin sul campo e sconfisse i nemici. 106
 Io dovrei, credo, rinvigorire il cuore dei soldati,
 poiché l’ho sempre trovato uguale al mio.

T ALBOT

 Spirito indomito in un petto moribondo.
 Così sia; che il cielo protegga il vecchio Bedford!
 E ora basta con la confusione, valoroso Borgogna,
 ma raccogliamo le forze all’istante
 e diamo addosso al nemico insolente.

                                 Esce [dentro la città con Borgogna e le truppe].

    Suona l’allarme. Incursioni. Entrano Sir John Fastolf e un Capitano.

CAPIT ANO

 Dove correte, Sir John Fastolf, tanto in fretta?
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