Page 81 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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no snobbando i suoi ricevimenti, dove la cerimoniosità
                   re  di  Baviera  di  cui  Richard  gli  aveva  fatto  leggere  il
 e la vuotaggine la facevano da padrone. Nietzsche, pro-  gione, una sorta di ampolloso e gigantesco pompino al
 babilmente sbagliandosi, come sempre quando giudica-  manoscritto,  e  lo  caldeggiò  presso  tutti  gli  amici  defi-
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 va persone in carne e ossa, la definì «L’unica donna in  nendolo «un saggio molto profondo» ; subì senza fiata-
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 grande stile che abbia mai conosciuto» ; «La natura di  re  implacabili  monologhi  sulla  filologia  classica,  la  sua
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 gran  lunga  più  nobile» ;  «La  natura  più  aristocratica  materia, di cui il Maestro si impancava a grande cono-
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 che  esista» ;  «La  voce  suprema  che  abbia  sentito  in  scitore  mentre,  ovviamente,  non  ne  sapeva  nulla;  fece
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 fatto di gusto» . E fu a lei, che amò segretamente per  finta di ignorare il bigottismo religioso di Cosima, che
 tutta  la  vita,  e  non  a  Lou  Salomé,  che,  folle  e  ormai  persino Richard punzecchiava, e si accodò, benché non
 totalmente scoperto, inviò il biglietto rivelatore: «Arian-  ne fosse affatto convinto, all’antisemitismo di lei, ancor
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 na ti amo» .      più  ripugnante  di  quello  del  suo  amante  perché  più
 Che  Nietzsche  si  sia  preso  una  cotta  giovanile  per  freddo e sistematico (In fondo Wagner lavorò moltissi-
 Richard  Wagner  è  invece  comprensibile.  Era  il  primo  mo con artisti ebrei, se c’era il talento non faceva discri-
 uomo di fama internazionale che conosceva e fu enor-  minazioni,  così  come,  irascibile  e  intollerante  com’era,
 memente  lusingato  che  Richard  gli  dedicasse  tempo,  sapeva esercitare la virtù, per lui disumana, della pazien-
 attenzione e amicizia. Aveva sempre vissuto in un am-  za quando vedeva che c’era della stoffa, e diventava se-
 biente  piccolo,  provinciale,  modesto  e  l’incontro  con  rissimo  se  aveva  a  che  fare  con  professionisti  –  anche
 Wagner  gli  dette  la  sensazione  di  essere  entrato  nel  per questo era un grand’uomo, nonostante tutto).
 “gran mondo”. Ma c’è anche un motivo più profondo:  Naturalmente per quanto il suo affetto fosse sincero,
 Wagner era più vecchio di trent’anni, era nato nel 1813  Wagner  non  poteva  rinunciare  alla  propria  natura  di
 come il pastore Ludwig Nietzsche, e Friedrich trovò in  profittatore e di prepotente. Se da Nietzsche non c’era
 lui  quell’affetto  paterno  di  cui  aveva  disperatamente  da  cavare  denaro,  poteva  però  rendere  piccoli  servigi.
 bisogno e che l’altezzoso Burckhardt gli negava.  Lo mise quindi subito alla stanga chiedendogli di cura-
 Nei primi mesi Nietzsche perse letteralmente la testa  re, come correttore di bozze, redattore e grafico, l’edi-
 per Wagner. Lo paragona a Eschilo, a Pindaro, a Scho-  zione  della  sua  autobiografia,  Mein  Leben,  che  andava
 penhauer, a Goethe, lo definisce «uno degli uomini più  dettando a Cosima la quale provvedeva ad epurarla di
 sublimi che esistano... completamente esente dalle mise-  tutti i particolari scabrosi o poco edificanti tranne quel-
 re esteriorità e dalle macchie che la perversa fama gli ha  li  che  riguardavano  la  povera  Minna  Planer,  descrit-
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 attribuito» , «il genio più grande e l’uomo più grande  ta più o meno come una puttana. Nietzsche, ovviamen-
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 del nostro tempo, assolutamente incommensurabile!» .  te,  non  poteva  rendersi  conto  delle  falsificazioni  che
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 Cosima è invece «la geniale signora von Bülow» . Nel  Mein Leben conteneva. Tranne una. Wagner, in segno
 gusto postribolare di Tribschen vide una villa «squisita-  di grande confidenza, gli aveva rivelato di essere figlio
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 mente arredata»  e «ammobiliata con gusto principesco  illegittimo di Ludwig Geyer e volle che sul frontespizio
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 e grande talento» , trangugiò come fosse il Verbo uno  del  libro  Nietzsche  facesse  imprimere  la  figura  di  un
 dei peggiori libelli pseudopolitici di Wagner (che oltre-  avvoltoio,  Geyer  appunto.  In  Mein  Leben  invece  Ri-
 tutto scriveva in modo fumoso, contorto, incomprensi-  chard  risultava  figlio  di  Friedrich  Wagner.  Geyer  era
 bile, con uno stile raccapricciante), Sullo Stato e la reli-  infatti di sospetta origine ebraica e Wagner non voleva



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