Page 79 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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egocentrismo e, dato che divideva il mondo in due, fra
                   aveva sposato Hans per fregiarsi del titolo di baronessa
 chi era con lui e chi era contro di lui, lo considerò un  Friedrich Bülow von Dennewitz). In quanto a Cosima,
 infame  “tradimento”  che  poteva  essere  spiegato  solo  e perché ingannata dalla stima professionale che il padre
 con una malattia o un impazzimento. Ma ci rimase an-  nutriva per il ragazzo, destinato, secondo lui, a un gran-
 che malissimo e si tormentò per il resto dei suoi giorni.  de avvenire. Concrescere con un talento, spingerlo, con
 Perché a Nietzsche volle davvero bene.  le  sue  arti  di  social  climber,  nella  scalata  al  successo,
 Cosima  invece  mantenne  sempre  le  distanze.  Quel  vivere  di  lui  e  della  sua  fama,  era  nella  sua  natura  di
 giovane non l’aveva mai convinta del tutto, ne diffidava,  saprofita. Ma quando capì che Bülow non sarebbe anda-
 giudicava il suo contegno troppo riservato e poco spon-  to lontano, o perlomeno così lontano come lei desidera-
 taneo  e  aveva  subito  fiutato,  con  intuito  femminile,  la  va, cominciò ad agitarsi e già dopo un anno di matrimo-
 possibilità del “tradimento”. Se lo aveva inglobato nella  nio l’aveva tradito con Hans Ritter.
 famiglia  era  solo  perché  questo  era  il  desiderio  del  Nel momento in cui apparve al suo orizzonte Richard
 Maestro e lei si era votata ad esserne la fedele vestale,  Wagner, un artista celebre, per di più favorito del re di
 ma mascherava, con l’ipocrisia di cui era maestra, i suoi  Baviera,  che  non  bisognava  aiutare  a  crescere  ma  che
 veri sentimenti. Nei suoi diari intimi lo chiama sempre,  bastava  assecondare,  accudire  e  servire  per  specchiarsi
 con distacco, «il professor Nietzsche». Non aveva nep-  nella sua gloria, la scelta era già fatta. La spietatezza, il
 pure una gran opinione della sua intelligenza se a pro-  cinismo, il sadismo con cui trattò il marito, cui pur ave-
 posito di Rohde annota: «Mi sembra senz’altro più no-  va dato due figli, furono superiori a quelli dello stesso
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 tevole di Nietzsche» . Così quando Nietzsche si staccò  Wagner. Era una donna forte, di temperamento masco-
 da  Wagner  lo  cancellò  letteralmente  dalla  sua  vita,  ne  lino, di grande carattere, che con l’aria di sottomettersi
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 distrusse  le  lettere   e  nel  suo  monumentale  libro  di  totalmente  al  Maestro  in  realtà  lo  dominava.  Anche
 memorie,  di  quasi  ottocento  pagine,  La  mia  vita  a  perché  in  vecchiaia,  come  nota  acutamente  Nietzsche,
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 Bayreuth, che va dal 1883 al 1930, non lo nomina mai .  Wagner aveva accentuato i suoi tratti femminili. Cosima
 A  differenza  della  sorella  Blandine,  Cosima  non  era  sopportò senza scomporsi l’enorme scandalo provocato
 bella. Per niente. Era una perticona un po’ legnosa e per  dalla  sua  relazione  adulterina,  di  dominio  pubblico,  e
 questo era stata soprannominata “la cicogna”, aveva un  quello  non  minore  dell’ambiguo  rapporto  di  Wagner
 viso lungo lungo, e così il naso, una brutta bocca. Non  con Luigi  che, per le note inclinazioni omosessuali del
 era  nemmeno  dolce  come  Blandine,  ma  dura,  fredda,  re, era valso a Richard il soprannome di “Lolotte”. Di-
 gretta, pignola, calcolatrice, arrivista. Liszt la chiamava  venne la ferrea guardiana di un monumento nazionale,
 “ma terrible fille”. Il matrimonio con Hans von Bülow  per arrivare a Wagner bisognava passare necessariamen-
 era stato il frutto di un equivoco. Hans, che era un bel  te da lei. Gran mondana, teneva nella sua villa di Wahn-
 ragazzo, l’aveva sposata, con uno dei suoi tipici atti di  fried,  quando  i  Wagner  si  trasferirono  a  Bayreuth,  un
 masochismo, soprattutto per far piacere al suo maestro  salotto  più  vicino  alle  terrazze  romane  di  oggi  che  a
 Liszt che voleva accasare quella sua figliola poco corteg-  quello  di  Madame  Récamier  o  di  Lady  Wilde,  molto
 giata, e sessualmente affamata, e anche ridarle legittimità  frequentato  dagli  aristocratici,  nei  confronti  dei  quali
 inserendola  in  una  famiglia  nobile  e  illustre  (Hans  di-  Cosima perdeva quell’aria altezzosa e scostante che ave-
 scendeva  dal  compositore,  nonché  eroe  di  Waterloo,  va con tutti, compresi i giovani artisti che la ricambiava-




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