Page 345 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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che il suo paziente avrebbe assunto di lì a poco nella
conversazione, davanti agli studenti incuriositi che natu-
cultura europea, ma non sapeva nulla di lui, delle sue Friedrich Nietzsche. Binswanger intavolò con lui una
opere, del passato di “enfant prodige” e di amico intimo ralmente sapevano di Nietzsche ancor meno di quel che
di Richard Wagner. Lo mise in una camera di seconda ne sapeva lo psichiatra. Nietzsche non era in una delle
classe che costava un quarto della prima, con tutte le sue migliori giornate, riottoso e cupo. Comunque incal-
conseguenze sul trattamento che ne derivavano, com’è zato da Binswanger cominciò a parlare della sua antica
documentato anche dalla modestia delle note-spese. È attività di professore a Basilea, dei suoi successi di stu-
vero che doveva tener conto della critica situazione fi- dente, del mal di testa che lo aveva costretto a lasciare
nanziaria della famiglia Nietzsche: la madre aveva una la cattedra. Quando, sempre condotto abilmente da
pensione da quattro soldi e, per campare, era costretta Binswanger, arrivò a parlare di Torino si avventurò in
a far l’affittacamere, quanto alla sorella Elisabeth aveva una sorta di dissertazione sulle differenze fra la grande
i suoi guai in Paraguay. Però Binswanger non gli regalò e la piccola città, ma quasi subito il discorso si fece
proprio nulla inquadrandolo come “straniero” (Auslän- confuso e, lasciandolo di colpo a mezzo, Nietzsche spro-
der), il che comportava il sovrapprezzo, notevole, di fondò in un mutismo da cui fu impossibile distoglierlo.
mezzo marco al giorno. Nei primi mesi si rifiutò catego- «Il professor Binswanger volle allora dimostrare all’udi-
ricamente di leggere i libri di Nietzsche, come chiedeva torio alcuni disturbi nell’andatura del malato. Pregò
e quasi implorava la madre, e come, probabilmente, Nietzsche di camminare su e giù per la stanza. Ma il
sarebbe stato suo dovere professionale, se non altro per paziente camminava con una tale lentezza e indolenza
penetrare meglio la psicologia del paziente. Vi si decise, che era impossibile notare i sintomi che al medico pre-
con molta riluttanza, solo ad aprile. Non devono avergli meva sottolineare. “Allora signor Professore” gli disse
fatto una grande impressione, perché l’atteggiamento di Binswanger, “un vecchio soldato come lei sarà pur an-
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Binswanger cambiò solo quando Nietzsche divenne fa- cora capace di marciare come si deve”» . E Nietzsche,
moso. che fin da bambino aveva avuto una passione per le cose
Nel manicomio Nietzsche subiva le violenze e le pic- militari, anche se non se n’era mostrato all’altezza, si
cole angherie cui sono sottoposti in genere questi malati. eresse, raddrizzò le spalle, si irrigidì e, davanti a tutta la
Soprattutto il sorvegliante capo, il suo “Bismarck”, lo classe, cominciò, come fosse una modella in passerella,
trattava con eccessiva confidenza, prendendolo per il a misurare l’aula a passi di marcia. Noi non sappiamo
mento, lisciandogli i baffi, trattandolo come un giocatto- quale livello di coscienza di sé conservasse Nietzsche in
lo. Nota Gast: «Infermieri che lo afferrano e ne fanno il quei primi mesi del 1889, se ne aveva un barlume quel-
loro zimbello, mentre lui capisce tutto e lo avverte come l’oscena esibizione dovette essere per lui, così riservato
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una cosa orribile» . Cose normali, purtroppo, ieri come e pudico quando era sano, un’umiliazione senza pari.
oggi, negli ospedali psichiatrici. Ma Binswanger fece Adesso la madre andava a prendere il figlio al mani-
qualcosa di più, qualcosa che si poteva sicuramente ri- comio alle nove e ve lo riportava poco prima delle sette
sparmiare. «Un giorno» racconta un certo Simchowitz, di sera. Facevano naturalmente delle passeggiate inter-
che era studente di medicina all’Università di Jena nel minabili, mattina e pomeriggio, a mezzogiorno si ferma-
semestre 1888-89, «venne condotto in aula un pazien- vano a mangiare allo Stern, al Paradies o allo Stella. Se
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te che si trovava da poco tempo nella clinica» . Era si trovavano allo Stern, che aveva un pianoforte, Nietz-
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