Page 44 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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         Ho  dato  in  anticipo  la  mia  risposta  al  problema.  Presupposto  di  essa  è  che  il  tipo  del
      redentore non ci è conservato se non in una forma fortemente travisata. Questo travisamento è
      in sé e per sé molto verosimile: per tante ragioni un tipo del genere non poteva rimanere però
      integro, scevro di aggiunte. Tanto il milieu nel quale questa strana figura si mosse deve aver
      lasciato  tracce  su  di  lui,  quanto,  e  ancor  più,  la  storia,  il  destino  della  prima  comunità
      cristiana: di tutto questo il tipo venne, retroattivamente, ad arricchirsi con tratti che risultano

      comprensibili  solo  in  conseguenza  della  guerra  e  per  scopi  di  propaganda.  Quello  strano
      mondo malato in cui ci fanno entrare i Vangeli - quasi un mondo da romanzo russo, in cui
      sembrano darsi convegno feccia della società, disturbi nervosi e idiozia «infantile» - deve in
      ogni caso aver reso grossolano il tipo: specialmente i primi discepoli tradussero prima nella
      propria rozzezza questo essere completamente immerso in simboli e nella inafferrabilità per
      cominciare a capirne qualcosa, - per loro il tipo poteva darsi solo dopo un suo inserimento in

      forme più note... Il profeta, il Messia, il giudice a venire, il maestro di morale, il taumaturgo,
      Giovanni Battista - altrettante occasioni per fraintendere il tipo... Infine non sottovalutiamo il
      proprium  d'ogni  grande  venerazione,  dichiaratamente  settaria:  essa  cancella  nell'essere
      venerato i tratti e le idiosincrasie originali, spesso penosamente strane - addirittura non le
      vede. Bisognerebbe rimpiangere che nelle vicinanze di questo interessantissimo décadent non
      abbia  vissuto  un  Dostoevskij,  voglio  dire  qualcuno  che  sapesse  percepire  proprio
      l'affascinante  attrattiva  di  una  simile  mistura  di  sublime,  malattia  e  infantilismo.  Un'ultima

      osservazione: in quanto tipo di décadence, questo tipo potrebbe essere stato davvero di una
      poliedricità  e  contraddittorietà  particolare:  una  possibilità  del  genere  non  è  da  escludere
      completamente. Ciò malgrado tutto fa pensare il contrario: in quel caso proprio la tradizione
      dovrebbe  essere  stranamente  fedele  e  obiettiva:  abbiamo  tuttavia  ragione  per  pensare  il
      contrario. Frattanto c'è una contraddizione patente tra il predicatore della montagna, del lago e

      dei prati, la cui apparizione fa l'effetto di un Buddha su un terreno tutt'altro che indiano, e quel
      fanatico  dell'attacco,  nemico  mortale  dei  preti  e  dei  teologi,  che  la  malizia  di  Renan  ha
      magnificato come «le grand maître en ironie». Per quanto mi riguarda, non dubito che solo
      dallo  stato  di  eccitazione  della  propaganda  cristiana  possa  essersi  riversata  sul  tipo  del
      maestro  l'abbondante  quantità  di  bile  (e  perfino  di  esprit):  conosciamo  a  sufficienza  la
      mancanza di scrupoli di tutti i settari nell'apprestarsi la propria apologia a partire dal proprio
      maestro.  Quando  la  prima  comunità  ebbe  bisogno,  contro  i  teologi,  di  un  teologo  che
      giudicasse, che litigasse, che imperversasse, malignamente cavilloso, si creò il proprio «Dio»

      secondo la propria necessità: allo stesso modo gli mise in bocca senza esitazione anche quei
      concetti  del  tutto  anti-evangelici  come  «avvento»,  «giudizio  universale»  e  ogni  sorta  di
      aspettative e di promesse temporali, dei quali ora non poteva fare a meno. -

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         Io  mi  oppongo,  lo  torno  a  dire,  a  che  si  inserisca  il  fanatico  nel  tipo  del  redentore:  il
      vocabolo impérieux, che Renan usa, annulla già da solo il tipo. La «buona novella» è appunto
      che non ci sono più antitesi; il regno dei cieli appartiene ai fanciulli; la fede che qui si fa
      sentire  non  è  una  fede  conquistata,  -  esiste,  è  dall'inizio,  è  per  così  dire  una  fanciullezza
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