Page 201 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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La gaia scienza
(«La gaya scienza»)
Aurora è un libro che dice di Sì, profondo, ma luminoso e benevolo. Lo stesso vale ancora
e al massimo grado per La gaya scienza: quasi in ogni sua frase profondità e spavalderia si
tengono teneramente per mano. I versi che esprimono la gratitudine per il più meraviglioso
gennaio che io abbia vissuto - il libro intero è un suo dono - tradiscono a sufficienza da quali
profondità qui la «scienza» sia diventata gaia.
Tu che con la lancia fiammeggiante
infrangi il ghiaccio della mia anima
affinché s'affretti mugghiante
verso il mare della sua più alta speranza:
ognor più luminosa e più sana,
libera nella più amorevole costrizione -
Così essa celebra i tuoi prodigi
tu, bellissimo gennaio!
Chi può dubitare di cosa significhi qui «più alta speranza» quando vede risplendere come
chiusa del quarto libro la diamantina bellezza delle prime parole di Zarathustra? o quando
alla fine del terzo libro legge le frasi granitiche, con le quali per la prima volta viene assunto
in formule un destino per tutti i tempi? - I canti del principe Vogelfrei, composti per la
maggior parte in Sicilia, ricordano espressamente il concetto provenzale della «gaya scienza»,
in quell'unità di cantore, cavaliere e libero spirito con la quale quella meravigliosa prima
cultura provenzale risalta su tutte le culture ambigue; soprattutto l'ultimissimo poema, «Al
Mistral», una sfrenata canzone a ballo, con la quale, con vostra licenza! si scivola via
danzando sulla morale - è un «provenzalismo» perfetto...