Page 131 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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alto.  Il  tipo  supremo  di  uomo  libero  lo  si  dovrebbe  cercare  là  dove  continuamente  viene

      superata  la  massima  resistenza:  a  cinque  passi  dalla  tirannide,  proprio  sulla  soglia  del
      pericolo della schiavitù. Ciò è vero psicologicamente, se qui per «tiranni» si intendono istinti
      implacabili e terribili, che verso di sé esigono il massimo di autorità e disciplina - il tipo più
      bello: Giulio Cesare -; ciò è vero anche politicamente, basta seguire il suo corso attraverso la
      storia.  I  popoli  che  avevano  qualche  valore,  che  diventarono  di  qualche  valore,  non  lo
      diventarono mai sotto istituzioni liberali: il grande pericolo fece di essi qualcosa che merita
      rispetto, il pericolo che solo ci fa conoscere le nostre risorse, le nostre virtù, le nostre difese e

      le nostre armi, il nostro spirito, - che ci costringe a esser forti... Primo principio: occorre
      aver bisogno di esser forti: altrimenti non lo si diverrà mai. - Quelle grandi serre per la forte,
      la  più  forte  specie  di  uomini  mai  esistita,  le  comunità  aristocratiche  sul  tipo  di  Roma  e
      Venezia, intendevano la libertà esattamente nel senso in cui io intendo la parola libertà: come
      qualcosa che si ha e non si ha, che si vuole, che si conquista...


      39.
         Critica della modernità. - Le nostre istituzioni non servono più a nulla: su questo si è tutti
      d'accordo. Ma ciò non dipende da esse, dipende da noi. Una volta venutici meno tutti gli istinti
      dai  quali  nascono  le  istituzioni,  ci  vengono  meno  le  istituzioni  in  genere,  perché  noi  non
      serviamo  più  a  esse.  Il  democratismo  è  sempre  stato  la  forma  di  decadimento  della  forza
      organizzatrice: ho già caratterizzato in Umano, troppo umano (I, 318) la democrazia moderna,
      con le sue mezze misure quali il «Deutsches Reich», come la forma di decadenza dello Stato.

      Perché  esistano  istituzioni,  deve  esistere  una  specie  di  volontà,  di  istinto,  di  imperativo,
      antiliberale sino alla malvagità: la volontà di tradizione, di autorità, di responsabilità estesa
      sui secoli, di solidarietà nelle catene di generazioni, in avanti e all'indietro, in infinitum. Se
      questa volontà esiste, allora si fonda qualcosa come l'imperium Romanum: oppure come la
      Russia, l'unica potenza che oggi abbia durata nel suo corpo, che sia in grado di attendere, che

      ancora possa promettere qualcosa, - la Russia, il concetto opposto ai miseri Staterelli e alla
      nervosità  europea,  entrati  in  una  situazione  critica  con  la  fondazione  del  Reich  tedesco...
      L'intero Occidente non possiede più quegli istinti dai quali crescono le istituzioni, dai quali
      cresce il futuro: al suo «spirito moderno» nulla riesce forse altrettanto inviso. Si vive per
      l'oggi, si vive assai velocemente - si vive assai irresponsabilmente: e a questo si dà appunto il
      nome di «libertà». Ciò che rende tali le istituzioni è disprezzato, odiato, respinto: anche solo a
      sentire la parola «autorità», ci si crede in pericolo di una nuova schiavitù. A tanto arriva la
      décadence nell'istinto di valore dei nostri politici, dei nostri partiti politici: essi preferiscono

      istintivamente ciò che dissolve, che accelera la fine... Lo attesta il matrimonio moderno. Al
      matrimonio  moderno  è  venuta  visibilmente  meno  ogni  ragione:  ciò  non  costituisce  però
      un'obiezione  contro  il  matrimonio,  bensì  contro  la  modernità.  La  ragione  del  matrimonio  -
      consisteva nell'esclusiva responsabilità giuridica dell'uomo: in tal modo il matrimonio aveva
      un  equilibrio,  mentre  oggi  zoppica  con  tutte  e  due  le  gambe.  La  ragione  del  matrimonio  -

      consisteva  nella  sua  indissolubilità  di  principio:  in  tal  modo  esso  riceveva  un  accento  che
      sapeva  farsi  udire  di  fronte  agli  imprevisti  del  sentimento,  della  passione  e  dell'istante.
      Consisteva  altresì  nella  responsabilità  delle  famiglie  per  la  scelta  degli  sposi.  Con  la
      crescente indulgenza per il matrimonio d'amore si è eliminato addirittura il fondamento del
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