Page 125 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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Accontentarsi degli uomini, tener aperta la casa del proprio cuore, è liberale, ma è soltanto
liberale. I cuori capaci di una nobile ospitalità li si riconosce dalle molte finestre con le tende
abbassate e le imposte chiuse: essi tengono vuote le loro stanze migliori. Perché? - Perché
aspettano ospiti dei quali non ci si «accontenti»...
26.
Non ci stimiamo più abbastanza quando apriamo il nostro cuore. Le nostre vere e proprie
esperienze vissute non sono affatto loquaci. Non potrebbero comunicare se stesse neppure se
volessero. Questo perché manca loro la parola. Le cose per le quali troviamo parole, sono
anche quelle che abbiamo già superato. In ogni discorso c'è un granello di disprezzo. La
lingua, a quanto sembra, è stata inventata soltanto per ciò che è mediocre, medio,
comunicabile. Con il linguaggio, chi parla già si volgarizza. - Da una morale per sordomuti e
altri filosofi.
27.
«Questo ritratto è incantevolmente bello!»... La donna letterata, insoddisfatta, eccitata, vuota
nel cuore e nelle viscere, la quale ad ogni momento tende, con dolorosa curiosità, l'orecchio
all'imperativo che dalle profondità della sua organizzazione sussurra «aut liberi aut libri»: la
donna letterata, colta abbastanza per comprendere la voce della natura anche quando parla in
latino, e d'altra parte vanitosa e oca abbastanza per parlare tra sé in segreto ancora in francese
«je me verrai, je me lirai, je m'extasierai et je dirai: Possible, que j'aje eu tant d'esprit?»...
28.
Prendono la parola gli «impersonali». - «Nulla ci riesce più facile che l'esser saggi,
pazienti, superiori. Noi grondiamo dell'unguento della tolleranza e della simpatia, siamo giusti
in modo assurdo, perdoniamo tutto. Appunto per questo dovremmo comportarci in maniera un
po' più rigorosa; appunto per questo dovremmo di tanto in tanto allevarci una piccola
passione, un piccolo vizio di passione. Ciò potrà riuscirci duro; e tra noi rideremo forse
dell'aspetto che allora assumeremo. Ma a che serve! Non ci resta altro modo per superare noi
stessi: è questo il nostro ascetismo, il nostro modo di espiare...» Diventar personali - la virtù
degli «impersonali»...
29.
Da un esame di laurea. - «Qual è il compito di ogni istruzione superiore?» - Fare dell'uomo
una macchina. - «Qual è il mezzo per raggiungere questo scopo?» - Egli deve imparare ad
annoiarsi. - «Come si ottiene ciò?» - Con il concetto di dovere. - «Qual è il suo modello a tale
proposito?» - Il filologo: egli insegna a sgobbare. - «Qual è l'uomo perfetto?» - Il funzionario
statale. - «Quale filosofia ci dà la formula suprema del funzionario statale?» - Quella di Kant:
il funzionario statale come cosa in sé posto a giudice del funzionario statale come fenomeno. -
30.
Il diritto alla stupidità. - Il lavoratore stanco, dal respiro lento, dallo sguardo bonario, che
lascia che le cose vadano come vogliono andare: questo tipico personaggio che oggi,