Page 96 - Keplero. Una biografia scientifica
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Sole, equivalente all’eccentricità dell’orbita terrestre nel sistema
eliocentrico. Nel 1591 egli aveva tentato di spiegare questa
asimmetria teorizzando che il Sole, agendo come una medusa,
facesse contrarre ed espandere la propria orbita. Keplero non
condivide questa spiegazione, visto che queste contrazioni ed
espansioni sembrerebbero avere effetti molto diversi su ciascun
pianeta; egli desidera piuttosto una descrizione universale,
basata sulle leggi della fisica. In una lettera di quel periodo,
Keplero scrive a Longomontano che l’intreccio tra fisica e
astronomia è indissolubile: «Entrambe le scienze sono così
strettamente legate, che nessuna delle due può raggiungere la
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perfezione senza l’altra» . Poiché la sola forza introdotta nel
Mysterium non può giustificare, agli occhi di Keplero, un’orbita
non simmetrica rispetto al Sole, egli introduce una seconda
forza. Questa non dipende esclusivamente dalla distanza, ma è
caratteristica di ciascun pianeta. Infatti, fa notare Keplero, è
esperienza abbastanza comune che a una tendenza generale,
dovuta a una data forza, si sommino effetti particolari, dovuti ad
altre forze. Così, anche se la tendenza generale dell’acqua è
quella di portarsi verso il centro della Terra, non è raro vederla
girare in mulinelli, dovuti alla particolare conformazione di quel
tratto di torrente.
Keplero suggerisce anche un altro esempio, che introduce il
lettore al concetto della composizione delle forze e lo
predispone a comprendere la sua soluzione per il moto dei
pianeti. Un barcaiolo, che dovesse attraversare un fiume in
modo perpendicolare alla corrente, fisserebbe una corda, per
mezzo della quale egli andrebbe avanti e indietro
tranquillamente, aiutandosi con il timone della nave o con un