Page 94 - Keplero. Una biografia scientifica
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stata,  se  non  un  semplice  cerchio  perfetto  riferito  a  un

                determinato centro, il risultato della composizione di più cerchi

                perfetti, come avveniva nel caso degli epicicli. E, come è noto,

                per  determinare  l’equazione  di  un  cerchio  sono  sufficienti  le

                coordinate di tre punti. Ma se si decide invece, come fa Keplero
                nell’Astronomia  nova,  di  provare  ad  abbandonare  le  certezze,

                filosofiche e aritmetiche, del cerchio perfetto, la strada si fa di

                nuovo  quasi  impraticabile:  se  la  curva  non  è  definita  a  priori,

                non  sono  sufficienti  tre  misure,  anzi,  potrebbero  servirne

                infinite. Ritorniamo ora sul cammino percorso da Keplero.

                   Nel riprendere, con spirito completamente nuovo, lo studio

                di Marte, egli sceglie come punto di partenza di aumentare la

                precisione nella descrizione dell’orbita della Terra. È dalla Terra

                che  noi  infatti  prendiamo  tutte  le  nostre  misure,  e  ogni

                inesattezza sulla sua posizione si riflette in un errore sistematico

                in  tutti  i  dati  raccolti,  impedendoci  di  cogliere  eventuali
                regolarità  o  leggi  a  essi  sottostanti.  Immaginiamo  allora  di

                considerare un punto particolare dell’orbita di Marte. Il pianeta

                ritornerà nello stesso punto dopo 687 giorni, mentre la Terra si

                troverà in un punto diverso della propria orbita. Se ogni volta

                misuriamo la posizione di Marte e del Sole rispetto alla Terra,

                riusciremo, tramite una triangolazione, a calcolare la posizione

                del nostro pianeta come se lo si osservasse da Marte e, punto

                dopo punto, a ricostruire la sua orbita in una maniera originale

                e molto precisa. Purtroppo non è così facile procurarsi misure

                tanto  distanziate  nel  tempo:  come  nel  precedente  caso  delle

                opposizioni, Keplero può contare solo su una dozzina di dati;
                ma la fatica, a cui si sottopone per ridisegnare l’orbita terrestre

                in maniera più precisa, viene ripagata con una scoperta inattesa.
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