Page 86 - Keplero. Una biografia scientifica
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Luna,  non  in  quanto  bagnata  o  liquefacente,  ma  in  quanto

                costituita  da  una  massa,  affine  a  quella  della  Terra,  attrae  le

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                acque» .
                   Dopo  le  pagine  dedicate  alla  gravità,  l’Introduzione  torna  a

                sottolineare         la     superiorità        del      sistema        copernicano,

                difendendolo  contro  quelle  che  erano  le  classiche  obiezioni

                dell’epoca.  Si  fa  poi  cenno  a  come  vengono  modificate,  nel
                nuovo  sistema,  le  dimensioni  del  cosmo  e  le  velocità  degli

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                oggetti che vi si muovono . Nell’ultima parte dell’Introduzione
                Keplero  prende  di  nuovo  le  parti  di  Copernico,  contro  chi  lo

                                                                          38
                vede  in  contrasto  con  le  Sacre  Scritture .  Keplero  suggerisce
                che  è  meglio  lasciare  alla  razionalità  dell’astronomia  la

                conoscenza  e  la  comprensione  dei  fenomeni  che  le  sono  di

                competenza: a chi consideri il sistema copernicano in contrasto

                con le Sacre Scritture, rammenta che San Lattanzio non aveva

                voluto credere che la Terra fosse rotonda, e che Sant’Agostino

                negava  che  esistessero  terre  abitate  agli  antipodi.  Al  Santo

                Ufficio, che nega con forza il moto della Terra, Keplero vuole

                dimostrare che non solo la Terra è rotonda e abitata anche agli

                antipodi,  ma  che,  «con  tutto  il  rispetto  per  i  Dottori  della

                Chiesa, essa è contentissima della propria piccolezza e del suo
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                essere finalmente portata attraverso i cieli» .

                   Keplero  chiude  con  due  consigli:  il  primo  rivolto  agli

                astronomi, affinché proprio da una comprensione più profonda
                dell’astronomia colgano l’armonia che il Creatore ha impresso

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                nel cosmo; il secondo è dedicato agli idioti , ai quali suggerisce
                di  affidarsi  ai  propri  occhi  e  a  chi,  meglio  di  loro,  è  padrone

                degli strumenti che permettono lo studio dei cieli.

                   Quando  ormai  l’Introduzione  è  terminata,  Keplero
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