Page 84 - Keplero. Una biografia scientifica
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naviganti […] credono se stessi e tutto ciò che hanno con sé in
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riposo» .
Copernico utilizza il termine cognationem, «affinità», per
indicare lo speciale rapporto tra la Luna e la Terra, in qualche
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modo analogo a quello tra i pianeti e il loro Sole . E anche più
avanti, nel descrivere la Luna come l’unico «pianeta» che invece
di ruotare intorno al Sole ruota intorno alla Terra, egli scrive che
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ciò si deve al fatto che Terra e Luna sono cognatae . Si tratta di
passaggi delicati, che probabilmente vogliono solo sottolineare
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un legame particolare tra due oggetti , ma che per alcuni
studiosi hanno assunto il significato di primo passo verso la
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teoria della gravitazione di Newton .
È certamente interessante il fatto che lo stesso termine, cognati
corporis, sia poi utilizzato anche da Keplero. Tuttavia, nell’opera
di Keplero tale affinità si riferisce in maniera esplicita e precisa
alla massa dei corpi (che Keplero definisce in termini di mole e
densità) ed è in grado di giustificare un gran numero di
apparenti paradossi che sembravano presentarsi ammettendo
una Terra in movimento. In particolare, non è una generica
affinità che di volta in volta lega la Terra alla Luna, o la Terra
alla sua atmosfera, o le differenti parti di un corpo tra loro, ma
una unica virtù che si presenta, immancabilmente, quando si
considerano corpi dotati di massa. Credo che proprio questo sia
il senso da attribuire all’affermazione di Keplero, secondo la
quale non sono necessarie facoltà animali, ma sono sufficienti
facoltà corporee: non serve attribuire a vari enti particolari virtù,
ma è la stessa materia a possedere una ben determinata facoltà, a
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cui si dà nome di gravità .
Sempre nell’Introduzione all’Astronomia nova, Keplero