Page 79 - Keplero. Una biografia scientifica
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piano che contiene l’orbita del pianeta) attraversa proprio il
corpo del Sole, e non il centro dell’orbita terrestre. La quinta e
ultima sezione illustra come la scelta di considerare il Sole vero
sia coerente anche con le osservazioni delle latitudini, ovvero
con il fatto che le orbite dei pianeti non sono complanari
all’eclittica, il piano immaginario che contiene il Sole e l’orbita
della Terra.
Come è noto, negli anni dell’Astronomia nova convivono
diversi modi di descrivere il mondo, che in sintesi si possono
ricondurre ai tre sistemi cosmologici di Tolomeo, di Tycho e di
Copernico. Per ottenere il nulla osta alla pubblicazione, Keplero
decide almeno inizialmente di presentare in tutte e tre le
prospettive i propri modelli, creati per giustificare lo strano
moto di Marte. Si tratta di un compromesso pesante, che
ovviamente lo costringe a triplicare, pagina dopo pagina, il
proprio lavoro, come pure la fatica del lettore. Le diverse
cosmologie di Tolomeo, Tycho e Copernico sono opera di tre
menti eccezionali, e raccolgono il frutto di secoli di osservazioni
astronomiche e sapienti applicazioni geometriche. Nonostante
le importanti differenze concettuali, dal punto di vista predittivo
è possibile dimostrare una loro sostanziale equivalenza; i
risultati forniti utilizzando gli strumenti previsti dai tre
astronomi differiscono, come scrive Keplero, «per meno di un
capello». Eppure, tutte e tre le astronomie falliscono in eguale
misura nel tentativo di predire l’orbita del pianeta rosso.
Il lavoro di Keplero mette in luce come questi fondamentali
sistemi, apparentemente in contrapposizione tra loro,
condividano alcuni presupposti non corretti, sebbene utili nel
semplificare i procedimenti e limitare il numero di osservazioni