Page 81 - Keplero. Una biografia scientifica
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pensavano ancorati i pianeti . Se un sistema basato su sfere
eteree, in cui i pianeti erano incastonati come gemme,
permetteva di fare a meno di concetti come forza, gravità e
inerzia, il nuovo cosmo, che sotto le picconate di Tycho, Keplero
e Galilei si va forgiando, necessita davvero di una nuova fisica. È
per cercare una giustificazione sensata al moto dei pianeti che
Keplero giudica più convincente la strada di Copernico, la quale
gli permette di scegliere un unico meccanismo fisico per
spiegare il moto di tutti i pianeti, compresa la Terra. Il sistema
di Tolomeo avrebbe avuto bisogno di una forza differente per
ciascun pianeta, il sistema di Tycho di due, una per il moto dei
pianeti intorno al Sole, l’altra per giustificare il moto della Terra
intorno al Sole. Se però fosse corretta la rappresentazione di
Tycho, la Terra, al centro del mondo, sarebbe responsabile del
moto del Sole; allora è una semplice constatazione della
differenza nelle dimensioni dei due oggetti celesti che deve,
senz’altro dubbio, far propendere per la scelta di Copernico.
Ribadite le motivazioni per cui il Sole ha più senso come
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oggetto centrale nel sistema solare , Keplero inizia a ribattere
alle obiezioni di chi avversa il moto della Terra. E questo lo
porta a introdurre la propria idea sulla gravità. Il concetto di
gravità assume un grado di importanza straordinaria nel
momento in cui si decide di abbandonare una struttura
aristotelica dell’universo. Si pensi, per esempio, alla caduta dei
gravi: nella fisica aristotelica si parla di un moto naturale che
attira gli oggetti verso un luogo privilegiato, il quale dipende
dalla natura stessa del corpo. Secondo questa fisica, un grave
cade verso il centro della Terra un po’ come un sasso precipita
verso il fondo di un pozzo, perché il centro della Terra coincide