Page 85 - Keplero. Una biografia scientifica
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espone quelli che definisce come «gli assiomi della vera dottrina
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sulla gravità» : ogni sostanza corporea, per il suo essere
corporea, resta a riposo in qualunque luogo sia posta, finché
resta fuori dalla sfera di influenza di un corpo simile (cognato).
La gravità è una affezione tra due corpi affini (cognati) analoga
alla facoltà magnetica. I corpi non cadono verso il centro della
Terra perché lì si trova il centro del mondo, ma semplicemente
perché su due corpi «simili» (in questo caso entrambi dotati di
sostanza corporea, oggi diremmo di massa) agisce una forza
inversamente proporzionale alla distanza. Quindi, osserva
Keplero, non solo una pietra cade verso la Terra, ma anche la
Terra cade verso la pietra, avvicinandosi a essa di una distanza
che è trascurabile, come lo è il peso della pietra rispetto al peso
della Terra. La gravità, infatti, dipende dalle moli dei corpi, per
cui, se pongo una terza pietra tra altre due, questa si collocherà
in un punto intermedio, determinato dai rapporti tra le diverse
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moli . Analogamente, se Terra e Luna non fossero mantenute
da qualche impedimento nelle relative posizioni, esse
cadrebbero l’una sull’altra. Inoltre, se la Terra smettesse di
esercitare la propria attrazione sulle acque, queste sarebbero
attratte sulla Luna. Se poi la Terra non fosse rotonda, i corpi non
sarebbero attratti esattamente verso il suo centro, ma lungo
direzioni che varierebbero di luogo in luogo.
Keplero prosegue spiegando come l’attrazione gravitazionale
della Luna possa giustificare il fenomeno delle maree. Una
decina di anni più tardi ricorderà queste pagine con orgoglio:
«Come la Luna causi il flusso e riflusso della marea è stato
scoperto da me, per la prima volta, nell’Introduzione ai miei
Commentariis de motibus stellae Martis. Ecco come avviene. La