Page 300 - Keplero. Una biografia scientifica
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dell’orbita terrestre stessa, punto ove, in questa opera, sono centrati anche i
deferenti di tutti i pianeti.
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Vedi in Astronomia nova, per esempio, l’Introduzione e il Libro I.
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Proprio per questo motivo O. Gingerich preferisce considerare
l’Astronomia nova (basata sui più significativi dati di Brahe) come il primo
testo in cui si sceglie il Sole come reale punto di riferimento per la
costruzione del sistema solare. Credo che, al di là della effettiva possibilità
di fornire una prova scientifica, sia da tenere in considerazione la scelta
esplicitamente dichiarata, e scientificamente motivata, nel Mysterium ben
tredici anni prima.
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Keplero, nel tentativo di sminuire la delusione data dalla discrepanza tra
previsioni e dati, sottolinea come essa risulti marcata solo nel caso di
Mercurio (pianeta che all’epoca era difficile osservare, per la sua piccolezza
e vicinanza al Sole) e Saturno (il pianeta più lontano).
51 Questa virtù del sistema copernicano rispetto al tolemaico era già stata
sottolineata sia nel De revolutionibus, vedi Copernico, 1979, p. 213; sia nella
Narratio di Retico, vedi Copernico, 1979, pp. 783-784.
52 Confronta, per esempio, MYSe, p. 170. Keplero analizzerà meglio il concetto
nell’Epitome, Libro IV, Parte II; vedi in KOF, Volume VI, pp. 348-349.
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Vedi nel Capitolo 4, § Le scoperte di Galilei.
54
Johannes Praetorius (1537-1616), al secolo Johann Richter, fu professore di
matematica e astronomia presso università tedesche. A lui viene attribuita
l’invenzione della tavoletta pretoriana, un diffuso strumento topografico.
55
KOF, Volume I, p. 50.
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Ovvero tra quelle che già intorno al 500 d.C. Severino Boezio, nel De
institutione musica, chiamava Musica mundana e Musica instrumentalis.
57 Vedi le lettere a Herwart, KOF, Volume I, pp. 20 e segg.
58 Nella seconda edizione del Mysterium.
Capitolo 3
1 Per una dettagliata descrizione dei primi incontri tra i due grandi astronomi,
e delle reciproche diffidenze, vedi Caspar, 1993, pp. 96-121; Banville, 1993;
Ferguson, 2003.
2 Scritto tra il 1600 e il 1606, venne pubblicato solo nel 1609.
3 Il termine «nuovo», inserito nel titolo, ha in quegli anni un particolare
valore perché indica la volontà di superare i dogmi della dottrina
aristotelica e dello scolasticismo. Solo come esempio si pensi ad altri suoi
contemporanei come De magnete physiologia nova, di W. Gilbert (1600), al
Novum organum di F. Bacon (1620) o ai Discorsi e dimostrazioni
matematiche intorno a due nuove scienze di G. Galilei (1638). Su questo