Page 259 - Keplero. Una biografia scientifica
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È per contrastare tale tesi che Keplero dedica il Capitolo
successivo a una approfondita storia delle ipotesi
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astronomiche . In tale analisi, la storia si fa strumento e rende
evidente come, se è possibile rintracciare nei sistemi più antichi
alcuni elementi che poi confluiscono in teorie più recenti, i
modelli cosmografici siano andati, nel loro complesso, sempre
più affinandosi e arricchendosi. Keplero paragona il sapere
scientifico a un edificio architettonico, dove diversi elementi
possono avere provenienze diverse; così, nella costruzione di un
modello astronomico, che sempre meglio coglie l’essenza della
struttura dell’universo, astronomi di diverse epoche hanno
apportato i propri contributi, consistenti talvolta in ipotesi
astronomiche derivate da osservazioni sperimentali e intuizioni
razionali, talvolta in utili strumenti geometrici, i quali non
hanno pretesa di rispecchiare una qualche entità fisica. Ma il
sistema complessivo di un antico astronomo greco, o quello di
Copernico o di Tycho, pur avendo alcuni elementi in comune,
secondo Keplero non sono comparabili. L’analisi storica
presentata nell’Apologia è estremamente originale, in particolare
per l’approfondimento dato agli aspetti teorici dei modelli
astronomici presentati. Si spazia da Talete, erede del sapere dei
babilonesi e dei Caldei, ai Pitagorici, a Platone, da Eudosso e
Calippo di Cizico ad Aristotele, da Aristarco di Samo a
Copernico, da Apollonio di Perga a Ursus e Tycho Brahe. Non
si tratta di una trattazione organica ed equilibrata, tanto che
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grandi protagonisti, quali Ipparco o Tolomeo, non ricevono lo
spazio che Keplero certamente avrebbe riservato loro, se non
fosse guidato in queste pagine esclusivamente dallo scopo di
dimostrare il realismo delle ipotesi scientifiche.