Page 258 - Keplero. Una biografia scientifica
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strumenti equivalenti: gli eccentrici o gli epicicli .
L’astronomo ha quindi un duplice compito: nell’ambito
dell’astronomia, quello di costruire un sistema di ipotesi
astronomiche, che renda possibile dedurre i moti dei pianeti;
nell’ambito della geometria, invece, quello di scegliere, tra le
diverse ipotesi geometriche, quelle a lui più utili per effettuare
praticamente i calcoli.
A questo punto, Keplero attacca il filosofo Francesco
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Patrizi , reo di aver messo in dubbio la possibilità di
individuare un ordine, oggi diremmo «delle leggi», nella natura.
Secondo Patrizi, a Dio è concesso di muovere i pianeti secondo
un qualunque percorso, senza seguire alcuna regola. Keplero
non nega la possibilità che Dio possa operare con assoluto
arbitrio, ma sfida Patrizi a indicare un solo filosofo contrario
all’idea che, potendo scegliere, Dio non abbia preferito
imprimere alla natura una armonia, una coerenza, che agli occhi
di Keplero è proprio l’impronta, la firma del sommo Artefice.
L’ultima parte del Capitolo sull’ipotesi astronomica mette in
luce lo stretto legame tra l’idea di progresso e il realismo nelle
teorie scientifiche. Ursus, nel proprio trattato, aveva dedicato
ampio spazio alla presentazione delle maggiori teorie
astronomiche del passato; il suo scopo era di mostrare
l’esistenza di una varietà di ipotesi, che si rincorrevano da
un’epoca all’altra, alternandosi le une alle altre, senza che
realmente un qualche modello si imponesse definitivamente, e
smantellasse le ipotesi precedenti. Questo, ai suoi occhi,
dimostrava come tali modelli avessero semplicemente una certa
utilità predittiva, senza alcuna pretesa conoscitiva sulla reale
natura dell’universo.