Page 262 - Keplero. Una biografia scientifica
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e si interroga su quale debba essere l’oggetto della scienza. Nel
tentativo di rispondere a quest’ultima domanda, il De stella nova
analizza i concetti di caso e di relazione causale, e ne chiarisce
l’importanza nell’ambito dello studio della natura.
Al fine di mettere in luce le ragioni per le quali l’esplosione
della nova indusse Keplero ad analizzare il confine tra ciò che si
deve considerare una coincidenza e ciò di cui la scienza deve
indagare un legame di causa-effetto, è necessario fornire un
quadro generale del trattato sulla nova. Bisogna ricordare che,
nel 1604, un gran numero di astronomi stava esplorando in
maniera febbrile una precisa, piccola area della volta celeste, nei
pressi del piede della costellazione del Serpentario. Secondo
diffuse ipotesi, la cui fondatezza scientifica fu messa in
discussione da Keplero, in quella zona si sarebbe dovuto
verificare un evento della massima rilevanza. Proprio in quelle
notti, e in quella delimitata regione del cielo, si era accesa la
nova, brillante quanto il pianeta Giove. Questa spettacolare
coincidenza spinse Keplero a studiare il limite fino al quale la
scienza si debba spingere nel cercare una connessione tra due
eventi.
In attesa di un evento
Per comprendere l’eccezionale interesse degli astronomi europei
nell’osservare la nuova stella e, in particolare, l’attenzione
prestata al fenomeno da Keplero, facciamo un passo indietro. Il
19 luglio 1595 Keplero teneva una lezione nella Stiftsschule
protestante di Graz. Come si è accennato nel Capitolo 2,
l’argomento della lezione consisteva nello spiegare la periodicità
e lo spostamento sullo sfondo della volta celeste delle