Page 257 - Keplero. Una biografia scientifica
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scettica sulla possibilità di individuare un modello che davvero
rispecchi la realtà fenomenologica. Tra i due, comunque,
Keplero concede una attenuante a Osiander, in quanto,
leggiamo, è ben chiaro il timore che lo aveva spinto ad attentare
al capolavoro copernicano. Osiander ammirava il monumento
teorico costruito da Copernico, ma comprendeva le reazioni di
rifiuto che esso avrebbe provocato. Keplero riporta interi stralci
di lettere, inviate da Osiander a Copernico e a Retico, in cui
emerge chiaramente l’insistenza di Osiander nel voler dichiarare
il sistema del De revolutionibus un mero modello matematico,
nell’estremo tentativo di indorare la pillola al lettore reazionario.
«In questo modo si potrebbero placare i peripatetici e i teologi,
dei quali temi le reazioni», scriveva Osiander in una lettera a
Copernico; nello stesso giorno e con parole quasi identiche,
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Osiander si rivolgeva anche a Retico . Keplero dunque offre
una qualche giustificazione a Osiander, ma non riesce a
trattenere la propria costernazione, quando commenta: «Ma
Osiander, quale disperazione ti ha mai condotto tanto lontano
da dichiarare che l’astronomia non può concludere alcunché
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sulla reale forma dell’universo?» .
Keplero attribuisce un grave errore a chi relativizza il
significato dei modelli fisici: quello di fare confusione tra due
categorie di ipotesi. Esistono infatti ipotesi propriamente
astronomiche, che rispecchiano la realtà naturale, e ipotesi
geometriche, che invece possono essere scelte di volta in volta,
come risulta più efficace, perché costituiscono semplicemente
degli ausili, degli strumenti. Egli considera, per esempio, la
differenza tra l’ipotesi astronomica dell’eccentricità delle orbite e
la possibile scelta di rappresentarla geometricamente con due