Page 254 - Keplero. Una biografia scientifica
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deduce i movimenti dei corpi celesti. Alcuni degli asserti sono
presi in prestito da precedenti teorie, altri sono dedotti da
osservazioni astronomiche. Da questa totalità lo scienziato,
attraverso una serie di sillogismi, deve dedurre previsioni sul
moto degli oggetti celesti, che può successivamente mettere a
confronto con osservazioni ancora da fare.
Keplero sottolinea come solo l’insieme di una «totalità di
asserti» veritieri e di sillogismi ben costruiti è in grado di
ottenere previsioni precise. Anche se il caso eccezionalmente
consente una previsione corretta in presenza di un asserto falso
(per la possibilità che due errori si elidano a vicenda o l’errore
risulti in quel caso trascurabile), una «totalità» più esatta
consente senza dubbio un maggior numero di previsioni
corrette.
Una simile posizione, ammette Keplero, appare discutibile in
un’epoca in cui molteplici sistemi del mondo, dal tolemaico, al
tychonico, al copernicano, prevedono i fenomeni celesti con una
affidabilità del tutto confrontabile. Sembrerebbe quindi che
numeri veri, ovvero previsioni quantitative corrette, possano
seguire da ipotesi false. Secondo Keplero, al di là delle possibili
conseguenze geometriche di un certo insieme di asserti, bisogna
valutare le conseguenze fisiche degli stessi. Inoltre, bisogna
sapere isolare in maniera precisa gli asserti, le ipotesi. Spesso,
avverte, si possono definire contrapposte due ipotesi che in
realtà non sono che lo sviluppo, in due cosmologie differenti,
della stessa posizione: per esempio, l’ipotesi della rotazione della
volta celeste attorno alla Terra e l’ipotesi del moto di rotazione
della Terra, in realtà, coincidono. Per Keplero, l’ipotesi
significativa in ambito astronomico, che soggiace a entrambi gli