Page 263 - Keplero. Una biografia scientifica
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congiunzioni cosiddette «maggiori», quelle tra i pianeti Giove e

                Saturno. Una semplice congiunzione tra questi pianeti, all’epoca

                i più esterni, è osservabile dalla Terra ogni vent’anni, ma ogni

                volta, rispetto allo sfondo delle stelle fisse, essa risulta spostata di

                circa 240°, corrispondenti a otto segni zodiacali. La successione

                delle  congiunzioni  maggiori  disegna  quindi  un  trigono

                immaginario,  con  tre  eventi  a  formare  i  tre  vertici  di  un
                triangolo  equilatero,  i  quali  selezionano  tre  segni  zodiacali

                precisi.  Poiché  lo  spostamento  non  è  esattamente  di  240°,  la

                posizione  delle  congiunzioni  è  leggermente  spostata,  di  circa

                nove  gradi,  ogni  volta  che  si  ripresenta  nello  stesso  segno;  il

                triangolo ruota quindi lentamente sulla volta celeste, tanto che,

                ogni duecento anni, le congiunzioni passano in tre nuovi segni

                zodiacali.  In  questo  caso,  si  dice  che  esse  cambiano  trigono.

                Ogni ottocento anni il ciclo si completa; per convenzione si dice

                che  il  ciclo  ha  inizio  quando  le  congiunzioni  ricominciano  a
                cadere nel trigono dei segni di fuoco:Ariete, Sagittario e Leone.

                   Tale  evento,  considerato  estremamente  rilevante  dai

                contemporanei di Keplero, era atteso per l’inverno del 1603, e la

                sua  importanza  per  la  comunità  astronomica  era  tale  che,

                appunto,  Keplero  si  sentiva  in  dovere  di  spiegarlo  ai  propri

                allievi con ben otto anni di anticipo. Conosciamo il contenuto

                della  lezione  di  Graz  perché  essa  è  raccontata  nel  prologo  del

                Mysterium cosmographicum. In particolare, era stato proprio il

                disegno  con  cui  Keplero  aveva  illustrato  la  successione  delle

                congiunzioni maggiori a illuminarlo su quel modello del cosmo,

                basato sui solidi platonici, al quale rimase fedele per tutta la vita.
                Questo  episodio  forse  aumentò  ulteriormente  in  Keplero  la

                percezione della eccezionalità dell’evento del 1603.
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