Page 212 - Keplero. Una biografia scientifica
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Il 29 dicembre del 1615 Keplero, fino a quel momento all’oscuro
di ogni cosa, ricevette una lettera allarmata dalla sorella
Margarete. Prontamente, il 2 gennaio inviò al cancelliere di
Leonberg una vibrante protesta contro la stupidità e la
superstizione di chi aveva intentato un processo sulla base di
semplici calunnie che, in qualche modo, coinvolgevano lo stesso
Keplero, indiziato come cultore di «arti proibite». Secondo
l’astronomo, questa ulteriore sciocchezza era basata sulle dicerie
scatenate dalla diffusione sotterranea di un primo abbozzo del
Somnium, un’opera poi pubblicata postuma in cui Keplero,
utilizzando un racconto fantastico, difendeva il
copernicanesimo; nel testo si parlava di un fanciullo che, sotto la
guida della madre, faceva uso di strani sortilegi per parlare con
gli spiriti della Luna.
Nella sua lettera infuocata Keplero richiedeva la trascrizione
di tutti gli atti raccolti fino ad allora, così che gli fosse possibile
preparare una difesa. Il tono era davvero impetuoso, ma la
missiva non ottenne l’effetto desiderato: invece di intimidire
l’accusa, ne scatenò una reazione ancora più dura. Il reclamo
presentato da Katharina risaliva all’agosto del 1615, ma nessun
giudice sembrava ansioso di prendere tra le mani il caso. La
prima udienza, fissata per il primo ottobre del 1616, fu subito
rinviata con il pretesto che, otto giorni prima, la figlia dodicenne
della «Burga degli aguzzini» aveva sostenuto di aver subito una
stregoneria sul braccio: da quando aveva incontrato Katharina
nei campi, l’arto le doleva con un dolore sempre più acuto.
Il magistrato restò molto colpito dalla testimonianza e, vista
l’importanza di questo nuovo elemento, spostò la data
dell’udienza, con l’ulteriore arma del tentativo di corruzione nel