Page 210 - Keplero. Una biografia scientifica
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testimonianza del marito, aveva bevuto una zuppa cucinatale da
Katharina e, dopo un doloroso periodo di agonia, era morta. La
moglie di Christopher Frick, il macellaio, raccontava che una
volta il marito era stato preso da acuti spasmi alla semplice vista
della donna, e che il malessere era cessato solo dopo che il
macellaio aveva supplicato: «Katharina, aiutami, per amor di
Dio». Il sarto, Daniel Schmid, incolpava la donna per la morte
dei suoi due figli, avvenuta dopo una benedizione pronunciata
sulla loro culla. In un primo tempo i piccoli si erano
semplicemente ammalati, ma Katharina aveva dato alla madre
uno specchio con la raccomandazione di pronunciare
opportune frasi nelle notti di luna piena. I due bambini, al
termine del rito, erano morti.
Molti testimoniarono che il loro bestiame era morto o impazzito
a causa della donna, oppure giurarono che Katharina era entrata
nelle loro case attraversando porte chiuse a chiave. La miglior
«complice» di Ursula, l’accusatrice, fu infine la moglie di un
lavoratore giornaliero che si chiamava Jorg Haller. Keplero
racconta che la donna, soprannominata «Burga degli aguzzini»,
aveva dichiarato che, misurando la testa di Ursula, aveva
ottenuto prova certa del fatto che l’amica era stata vittima di una
stregoneria.
Le complicazioni arrivarono nell’agosto del 1615, quando lo
scontro si fece più esplicito. Uno dei fratelli di Ursula Reinbold
era barbiere di corte a Tubinga, presso i fratelli del duca
Giovanni Federico e, come usava a quei tempi, svolgeva
contemporaneamente la professione di chirurgo. Egli partecipò,
in occasione di una caccia nei pressi di Leonberg, a una cena
nella quale le maldicenze su Katharina costituivano la portata