Page 205 - Keplero. Una biografia scientifica
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conferme sperimentali, ottenute utilizzando i dati di Tycho
Brahe. Con i nuovi rapporti tra velocità minime e massime,
Keplero ricalcolò eccentricità e velocità medie e, sfruttando la
terza legge, le distanze medie dei pianeti dal Sole. Egli organizzò
i risultati ottenuti in una tabella, dove era possibile confrontare i
valori così ricavati con quelli sperimentalmente osservati da
Tycho Brahe, mentre nell’ultima colonna erano riportati i valori
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dedotti attraverso la teoria dei poliedri regolari .
È molto interessante che Keplero abbia proposto una tavola
di confronto tra le previsioni ottenute con il metodo dei
poliedri, quelle ricavate con le proporzioni armoniche e quelle
misurate sperimentalmente, quasi a suggerire al lettore che la
rappresentazione armonica fosse da preferirsi sulla base dei dati
sperimentali. Per quell’epca, rappresenta infatti un fatto
straordinario che Keplero fosse disposto a mettere alla prova il
proprio modello, per quanto metafisico questo fosse, attraverso
il confronto con il dato sperimentale: egli aveva assegnato alle
discrepanze presenti tra teoria e misure l’autorità di esigere la
modifica della teoria stessa. In questo atteggiamento è possibile
scorgere in Keplero un aspetto di autentica modernità.
L’ Harmonice termina con un riesame del percorso che, in
ventiquattro anni, aveva portato Keplero alla scoperta della terza
legge. In una sintesi lucida e appassionata, egli ricordava la
successione delle diverse ipotesi, il modo in cui era arrivato a
comprendere che queste non erano corrette e, infine,
l’illuminazione finale, quella legge che gli permise di confermare
la propria concezione armonica dell’universo.