Page 138 - Keplero. Una biografia scientifica
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noi, oggi, la distinzione appare addirittura superflua. Agli occhi
di Keplero, invece, la differenza risulta cruciale. Egli sceglie
perciò due termini diversi, parlando in un caso di imagines
rerum e, nell’altro, di picturae. Proprio a partire
dall’osservazione delle picturae che si formano sullo schermo di
una camera oscura, egli riesce a comprendere come avvenga la
messa a fuoco di un’immagine, e a elaborare, a poche pagine di
distanza, una valida teoria della visione.
Nel Capitolo III Keplero analizza le immagini prodotte da
specchi piani e curvi; in particolare, cerca una legge che esprima
l’angolazione a cui una certa immagine è riflessa da un
determinato specchio. Parlando degli specchi curvi, egli tratta le
sezioni coniche, e in poche ma notevoli righe mostra per la
prima volta come sia possibile realizzare una trasformazione che
passi con continuità da una retta a un’iperbole, a una parabola, a
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un’ellisse, a un cerchio .