Page 133 - Keplero. Una biografia scientifica
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visibile a Graz. Keplero si preparò all’evento progettando e
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costruendo un’apposita camera oscura , che gli permise di
seguire il fenomeno comodamente, effettuando misure più
precise di quelle allora disponibili. La semplice osservazione di
questo evento, come in una reazione a catena, spalancò in lui un
intero universo di domande. Queste, in un primo tempo
strettamente connesse con le eclissi, assunsero in seguito un
carattere più generale, arrivando ad abbracciare numerosi
aspetti sia dell’ottica fisica, teorica e sperimentale, sia dell’ottica
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fisiologica . Buona parte di tale enorme lavoro venne portato a
termine negli stessi anni in cui Keplero tentava di
addomesticare il pianeta Marte. Questa ricerca su due fronti
potrebbe sembrare a prima vista un elemento dispersivo, ma in
realtà le due fatiche si integrarono in maniera feconda.
Ma andiamo con ordine. Dopo l’eclissi a Graz, Keplero iniziò a
raccogliere documentazioni sulle osservazioni, sia recenti sia
storiche, relative alle eclissi. È a questo punto che, rilevando un
gran numero di discordanze, non imputabili a errori casuali,
decise che fosse ormai necessario arrivare a una buona
conoscenza di tutta una serie di fenomeni, che andavano dalla
propagazione della luce, alla riflessione e localizzazione delle
immagini, alla rifrazione nei diversi mezzi, fino al meccanismo
stesso della visione. Questa decisione era collegata a una serie di
interrogativi irrisolti: da dove viene la luce rossa sulla Luna nelle
eclissi totali? A cosa è dovuta la corona luminosa attorno al Sole
nelle eclissi di Sole? Perché la Luna diminuisce di diametro
durante le eclissi di Sole?
Keplero cominciò con il calcolare quali sarebbero dovuti
essere i diametri e le distanze relative di Luna, Terra e Sole