Page 130 - Keplero. Una biografia scientifica
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chiamati in causa poiché l’opera era nata dall’incarico assunto
come assistente di Brahe, e sfruttava le sue preziose
osservazioni. Rodolfo II offrì con grande generosità 20 000 talleri
agli eredi, in cambio di tutti i diritti sulle osservazioni e degli
strumenti astronomici lasciati a Praga da Brahe. Tuttavia, il
bilancio delle casse dello Stato non consentì all’imperatore di
onorare la promessa e gli eredi ricevettero in tutto soltanto
poche centinaia di talleri.
Non furono solo gli interessi economici a muovere la famiglia
Brahe e, in particolare, proprio il genero di Tycho, il già citato
Tengnagel. Costui ritardò per quasi quattro anni la
pubblicazione dell’Astronomia nova, asserendo di voler
controllare la correttezza dello scritto. Così, continuò a
rimandare l’approvazione del lavoro, per porre infine la
condizione di poter scrivere una prefazione all’opera. In quelle
righe, egli intendeva riaffermare la supremazia del sistema
tychonico, avendo ben compreso che, nell’Astronomia nova,
questa superiorità non emergeva affatto. Tengnagel non
accettava insomma che le misure, raccolte dal suocero in tanti
anni di lavoro, fossero state utilizzate da Keplero per dimostrare
che il sistema tychonico, che proprio in quegli anni raccoglieva
numerosi consensi, era semplicemente scorretto.
Ai problemi con gli eredi si sommarono anche problemi
finanziari, relativi al pagamento dell’edizione. Finalmente, nel
1609, l’opera venne pubblicata da Gotthard Vögelin in
Heidelberg. Tuttavia l’imperatore non consentì una ordinaria
vendita pubblica, ma pose come condizione che la cessione di
ciascuna copia fosse da lui stesso autorizzata. Alla fine, tutte le
copie furono vendute all’editore stesso.