Page 129 - Keplero. Una biografia scientifica
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Maestlin,  Fabricius  e  Longomontano,  soprattutto  per  il  suo

                ostinato esigere giustificazioni fisiche dei modelli che ricavava.

                Lo  stesso  Maestlin,  maestro  e  amico  di  Keplero,  condannò

                questo  approccio  all’astronomia.  In  una  lettera  del  1616,

                Keplero  aveva  annunciato  a  Maestlin  l’intenzione  di  trattare

                nell’Epitome  alcune  anomalie  del  moto  della  Luna

                analizzandone  le  «cause  fisiche».  Ma  l’astronomia,  aveva
                risposto  Maestlin,  deve  essere  affrontata  con  «ipotesi

                astronomiche, non fisiche»            104 . Keplero ribadì che «l’astronomia

                non deve essere basata su ipotesi fittizie, ma sulle cause fisiche»

                e in una lettera raccontò che «il suo scopo è mostrare il mondo

                non  come  una  macchina  animale,  ma  come  un  orologio»                          105 .

                Uno  dei  risultati  più  importanti  che  Keplero  sentì  di  aver

                raggiunto  nell’Astronomia  nova  fu  proprio  quello  di  aver

                sostituito  la  forza  quasi  mistica  del  Mysterium  con  una  forza

                simile a quella magnetica, una forza fisica.

                   Neppure  le  orbite  ellittiche  ebbero  una  buona  accoglienza

                presso  i  suoi  contemporanei             106 .  Anche  Galileo,  sebbene  a

                conoscenza delle leggi di Keplero almeno dal 1612                    107 , ancora nel

                Dialogo  sopra  i  due  massimi  sistemi  del  mondo,  vent’anni  più

                tardi, continuò a preferire orbite circolari. E quando scrisse che

                la natura si esprime nel linguaggio della geometria, non nominò

                mai le ellissi, ma solamente i cerchi.

                   L’  Astronomia  nova,  terminata  nel  1606,  fu  pubblicata  solo
                nel  1609.  Più  volte  Keplero  affrontò  grossi  problemi  per  far

                stampare le proprie opere, per un sommarsi di cause tra cui gli

                ingenti costi a cui spesso non era in grado di provvedere. Anche

                in questo caso, fu un vero e proprio calvario: il primo problema

                fu  quello  di  ottenere  l’approvazione  dagli  eredi  di  Tycho,
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