Page 123 - Keplero. Una biografia scientifica
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     sappia,  perciò,  che  i  presenti  errori  stanno  per  diventare  il
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                nostro  sentiero  verso  la  verità» .  Se  solo  esistesse  una  figura
                geometrica esattamente contenuta tra il cerchio e l’ovale…
                   Il  lavoro  riprende.  Keplero  raccoglie  nuove  osservazioni  di
                Marte,  le  quali  lo  portano  a  dubitare  del  proprio  ovoide.  Le
                misure  mostrano  per  l’orbita  una  figura  che  non  è  affatto
                schiacciata  da  una  parte  e  rigonfia  dall’altra,  ma  «quasi  una
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                ellissi perfetta» .
                   È a questo punto che un’illuminazione consente di dare una
                svolta importante allo studio dell’orbita. Si può forse parlare di
                fortuna,  di  caso,  ma,  come  scrive  lo  storico  della  scienza
                Alexandre  Koyré  proprio  a  proposito  di  questa  intuizione,  è
                questo un tipico esempio di «quei casi che capitano soltanto a
                chi  se  li  merita».  Keplero  ha  più  volte  notato  come  alla
                longitudine  media,  ovvero  a  metà  strada  tra  i  due  apsidi,  la
                larghezza della lunetta contenuta tra l’ovale e il cerchio assume il
                valore  massimo.  Come  era  consuetudine  per  comodità  di
                calcolo,  Keplero  assegna  alla  lunghezza  del  raggio  il  valore  di
                100 000; con questa unità di misura, la lunetta ha una larghezza
                massima  pari  a  429.  Egli  improvvisamente  osserva  che  anche
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                l’angolo noto come «equazione ottica»  raggiunge nello stesso
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                punto  il  valore  massimo  di  5°18’,  angolo  la  cui  secante   è
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                proprio 1,00429 .
                   Keplero decide quindi di considerare la curva che si ottiene
                sostituendo  alle  distanze  sul  cerchio  ausiliario  HA  le  relative
                secanti  HR.  Egli  realizza  che,  «strizzando»  in  questo  modo  il
                cerchio, si ottiene proprio la strana figura disegnata dalle misure
                sperimentali.  Keplero  racconta  che,  a  quel  punto,  credette  di
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                risvegliarsi  da  un  sogno .  Le  secanti  dei  raggi  del  cerchio





