Page 64 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
P. 64

maggiori matematici dell’epoca [insegnante al Collegio Romano e autore della riforma
        gregoriana del calendario nel 1582 – ndr]. Da Roma si reca a Graz dove divora un testo
        matematico di Keplero e, tentando di migliorarne alcuni passaggi, arriva a introdurre
        alcuni  importanti  teoremi  sul  calcolo  dei  volumi,  oggi  noti  come  teoremi  di  Pappo-
        Guldino.

             Della decennale corrispondenza tra Guldin e Keplero a noi restano undici lettere,
        alcune di argomento scientifico, altre religioso. Più volte Keplero gli scrive in cerca di
        aiuto, per esempio per convincere Ferdinando II a pubblicare le Tavole Rudolfine. Il
        caso  più  noto  riguarda  l’ardente  desiderio  di  poter  guardare  in  un  telescopio  con  i
        propri occhi. In quegli anni Keplero non ha le risorse economiche per procurarsi uno
        strumento e Paul Guldin convince un altro gesuita, Nicolò Zucchi, a costruirgliene uno.
        Keplero gliene sarà immensamente grato.

             Forse lo scambio più toccante avviene negli ultimi anni della vita di Keplero. È il
        1626,  siamo  a  Praga,  occupata  dalle  forze  cattoliche  nel  corso  della  guerra  dei
        Trent’anni,  ed  è  stato  emanato  un  decreto  secondo  il  quale  entro  Pasqua  chi  non  si
        converte  al  cattolicesimo  sarà  costretto  ad  emigrare.  Forse  per  la  propria  storia
        familiare,  Guldin  è  colui  che  meglio  riesce  a  comprendere  Keplero,  nella  sua
        determinazione a non convertirsi in quanto considera ogni religione semplicemente una

        diversa sfaccettatura dell’amore divino.
             Nello stesso tempo cerca di convincerlo, avvertendo il rischio a cui l’amico si sta
        esponendo. Già nel passato la Controriforma ha costretto più volte Keplero a cambiare
        posto di lavoro e residenza, Bruno è stato arso al rogo, Copernico messo all’indice,
        Galilei  condannato.  Keplero  ormai  guarda  alla  Chiesa  Cattolica  con  uno  sguardo
        diverso e rinuncia alla conversione, ma non alla sua amicizia con Guldin. E quando,
        mentre lo scienziato è ormai in esilio, un altro gesuita, Johann Schreck latinizzato in

        Terrentius, che aveva portato in Cina il primo telescopio, dalle missioni in Cina chiede
        a Keplero di tenerlo aggiornato sugli sviluppi e le rivoluzioni in corso nell’astronomia,
        non esita a scrivere per lui un sintetico trattato.
             Nel  1629,  poco  prima  della  morte  di  Keplero,  due  padri  gesuiti  gli  fanno  visita
        nella isolata residenza della città polacca di Sagan. Uno di loro è padre Guldin. Il suo

        nome compare nella dedica del Sogno di Keplero che uscirà postumo, con in appendice
        un  racconto  delle  osservazioni  lunari  fatte  a  suo  tempo  con  il  telescopio  di  padre
        Zucchi.


        Albrecht Wallenstein  (1583-1634).  Uomo  d’arme  e  politico,  all’apice  del  successo
        diviene Generalissimo dell’Oceano e del Mar Baltico dell’Imperatore Ferdinando II. La
        sua  vita  incrocia  per  due  volte  quella  di  Keplero  lasciando  in  lui  una  profonda
        impressione,  tanto  da  decidere  di  assumerlo  e  ospitarlo  negli  ultimi  anni  di  vita
        dell’astronomo, fino alla morte.

             È  il  1608  quando  un  intermediario  fa  richiesta  all’astronomo  imperiale  di  un
        oroscopo  da  parte  di  un  misterioso  committente.  Keplero  ormai  si  è  pubblicamente
        dichiarato  più  volte  scettico  riguardo  a  possibili  effetti  dei  pianeti  sui  destini  e  sui
        caratteri umani, eppure continua a svolgere questo compito tanto richiesto e redditizio e
        anche questa volta decide di accontentare il cliente. Non ha informazioni sul soggetto e
   59   60   61   62   63   64   65   66   67   68   69