Page 61 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
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quantità  di  mercurio  e  si  decise  di  riesumare  la  salma  dell’astronomo.  L’autopsia,
        eseguita nel 2010, non rilevò niente di nuovo e l’ipotesi più probabile è quella che,
        come era in uso a quei tempi, Tycho utilizzasse il mercurio o come medicinale o per
        studi alchemici.


        Michael Maestlin (1550-1631). Matematico ed astronomo tedesco, è stato insegnante

        di Keplero all’università di Tubinga. Siamo nell’ultimo decennio del XVI secolo ed è
        trascorso  oltre  mezzo  secolo  dalla  pubblicazione  del  De  Revolutionibus  orbium
        coelestium, il capolavoro in cui Copernico ha ribaltato la cosmologia, mettendo il Sole
        al centro del Sistema solare e la Terra in movimento. Sebbene non siano in pochi ad
        aver letto il volume, sono pochissimi gli astronomi che ne abbracciano il modello. Uno
        di  questi  pionieri  è  proprio  Maestlin,  che  pubblicamente  insegna  l’antico  sistema  di
        Tolomeo ma insinua nelle menti degli allievi migliori quello di Copernico, che ancora

        non è stato messo all’indice dalla Chiesa cattolica. Keplero sotto la sua guida apprende
        a ragionare secondo entrambi gli schemi, ma sposa la tesi copernicana, a suo parere in
        grado di dare una spiegazione più soddisfacente dal punto di vista fisico.
             Lasciata Tubinga per Graz, Keplero chiede aiuto per la scrittura del suo primo libro,
        il  Mistero  cosmografico.  Maestlin  non  solo  sosterrà  il  suo  ex  alunno  durante  la
        composizione e pubblicazione del libro, attraverso un fitto scambio epistolare, ma vi

        apporrà  un’appendice  di  suo  pugno  sul  sistema  copernicano.  La  corrispondenza
        prosegue per molti anni, anche perché l’insegnante ha una vita molto lunga e sopravvive
        al  proprio  allievo.  Spesso  Keplero,  di  fronte  a  qualche  difficoltà,  torna  a  chiedere
        sostegno scientifico o umano al suo mentore, rimanendo sempre fedele e riconoscente
        verso  il  proprio  insegnante.  È  invece  quest’ultimo,  con  il  passare  degli  anni,  a
        rispondergli con minore frequenza.
             Di Maestlin sono ricordate alcune osservazioni, eccezionali se si pensa che furono

        compiute ad occhio nudo. Per esempio nell’ammasso delle Pleiadi, in cui tipicamente
        con un ottimo cielo si possono distinguere sei o sette stelle, egli riesce a catalogare
        undici  stelle,  e  secondo  altri  addirittura  quattordici.  Perfino  Jules  Verne,  per
        magnificare la vista particolarmente acuta di un personaggio, lo paragona a Maestlin.
             Maestlin è stato anche un ottimo matematico e proprio in una lettera da lui scritta al
        suo allievo Keplero nel 1597 si trova il primo calcolo del coniugato della sezione aurea

        φ, e cioè Φ =1/φ, circa 0,6180340.


        Galileo Galilei (1564-1642). Il primo contatto tra Keplero e lo scienziato pisano risale
        al 1597. Keplero ha ventisei anni ed ha appena pubblicato il suo primo libro, il Mistero
        cosmografico.  Nel  tentativo  di  farsi  un  nome  o  ricevere  un  incarico,  lo  invia  ad
        astronomi,  matematici  e  personaggi  potenti;  tra  questi  c’è  un  affermato  professore  di
        Padova,  appunto  Galilei.  Questi,  appena  lo  riceve,  risponde  frettolosamente
        richiedendone  altre  copie  e  manifestando  entusiasmo  per  il  coraggio  mostrato  da

        Keplero  nel  professarsi  pubblicamente  copernicano.  Keplero  invia  altre  due  copie,
        chiedendo a Galilei di pagarle non con denaro ma con una lunga lettera di commento,
        che egli possa utilizzare come presentazione, quale avallo del proprio lavoro. Ma la
        risposta non arriva e il contatto tra i due si interrompe per anni, fino a quando sarà
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